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La Tupperware, azienda celebre per i suoi contenitori in plastica colorati e dal design inconfondibile, ha presentato istanza di fallimento controllato per evitare la bancarotta. La decisione è stata presa in seguito a difficoltà finanziarie persistenti, aggravate da un contesto macroeconomico complesso. Laurie Ann Goldman, Amministratrice Delegata dell’Azienda, ha confermato che la società ha invocato il capitolo 11 della legge americana sui fallimenti per proteggersi dai creditori e guadagnare tempo per ristrutturarsi.
La Tupperware è stata fondata nel 1946 da Earl Tupper e per decenni è stata sinonimo di innovazione nei contenitori alimentari domestici. Tuttavia, negli ultimi anni, il suo modello di marketing ha risentito delle trasformazioni sociali e tecnologiche. L’azienda ha dovuto affrontare una combinazione di fattori, tra cui il calo delle vendite dovuto ai cambiamenti nelle abitudini di consumo e le difficoltà generate dalle restrizioni legate alla pandemia di Covid-19. A questi si aggiunge la crescente complessità nel mantenere il vecchio modello di vendita diretta, un tempo facile da organizzare ma oggi sempre meno praticabile.
Nel 2020, il gruppo ha già avviato una ristrutturazione del debito per cercare di rimanere a galla. Tuttavia, la crisi finanziaria è peggiorata. La società ha dovuto sospendere la pubblicazione dei suoi bilanci nel 2022, dopo aver registrato un calo drastico del fatturato, passato da 1,3 miliardi di dollari nel 2022, con un calo del 42% rispetto al 2017. La situazione è diventata insostenibile con problemi di liquidità e l’incertezza sulla capacità di continuare le operazioni, tanto che il titolo Tupperware è stato sospeso dalla borsa di New York nelle ultime settimane.
Nel dettaglio, i documenti presentati dalla Tupperware al tribunale fallimentare del Delaware stimano un passivo (capitali e debiti) compreso tra uno e dieci miliardi di dollari. Gli attivi dell’azienda sono valutati tra 500 milioni e un miliardo di dollari, mentre i creditori coinvolti nella procedura sono stimati tra i 50.000 e i 100.000.
L’amministratrice Goldman ha dichiarato che la procedura di fallimento controllato consentirà all’azienda di ottenere la flessibilità necessaria per trasformarsi digitalmente e tecnologicamente, con l’obiettivo di posizionarsi meglio sul mercato. La Tupperware sta ora cercando un nuovo acquirente per supportare questo processo di ristrutturazione e rilancio del marchio.
La crisi che sta colpendo Tupperware riflette i cambiamenti in atto nel settore dei beni di consumo, dove le aziende tradizionali faticano a tenere il passo con le nuove tendenze di mercato e l’evoluzione delle tecnologie digitali. Il futuro dell’iconico brand rimane incerto, ma la speranza è che con il supporto di nuovi investitori e una strategia rinnovata, l’azienda possa ritornare competitiva.
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