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Ente risi ha diffuso, a ridosso del weekend, i dati sulle superfici definitive per il 2024. Numeri attesi dai produttori, sia perché danno indicazioni su quali varietà potrebbero faticare o viceversa correre sui mercati, sia perché i dati provvisori, resi note come ogni anno attorno a fine luglio, contenevano alcuni valori abbastanza sorprendenti. Per esempio, il -98% del gruppo Roma e, viceversa, l’impennata del gruppo Baldo, con una superficie quasi triplicata rispetto al 2023.
La prima cosa che si nota, scorrendo i dati, è che le stime erano, ancora una volta, molto accurate. Gli scostamenti dai valori definitivi sono nell’ordine dell’uno o due per cento per la gran maggioranza delle varietà e superano il 3% soltanto per il gruppo Carnaroli (sovrastimato dai dati provvisori) e per il macro-gruppo del Lungo B, accreditato di 45.300 ettari a luglio ma sotto i 44.700 nella realtà. Incongruenze marginali, soprattutto in un anno difficile come il 2024, in cui le semine sono state fortemente ritardate dalle piogge primaverili, che talvolta hanno spinto i produttori a cambiare varietà e metodo, tornando alla tradizionale semina in acqua a scapito di quella interrata a file.
Superfici riso 2024 (fonte: Ente Nazionale Risi) |
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Gruppi varietali | Dati definitivi (ha) | Stima del 20/7/24 | Superfici 2023 (ha) | Differenza (ha) | Differenza (%) |
SELENIO | 13.525 | 13.300 | 14.060 | -535 | -3,80% |
CENTAURO | 3.531 | 3.300 | 5.016 | -1.485 | -29,60% |
ALTRI TONDI | 42.172 | 42.300 | 33.922 | 8.250 | 24,30% |
LIDO e similari | 1.746 | 1.800 | 2.178 | -432 | -19,80% |
PADANO e similari | 244 | 150 | 110 | 133 | 120,90% |
VIALONE NANO e similari | 4.140 | 4.100 | 3.008 | 1.131 | 37,60% |
VARIE MEDIO | 8.184 | 7.500 | 3.154 | 5.030 | 159,50% |
RIBE-LOTO e similari | 43.848 | 44.000 | 30.014 | 13.834 | 46,10% |
S. ANDREA e similari | 2.240 | 2.500 | 1.336 | 904 | 67,60% |
ROMA e similari | 191 | 200 | 11.804 | -11.613 | -98,40% |
BALDO e similari | 18.052 | 18.200 | 6.341 | 11.711 | 184,70% |
ARBORIO e similari | 16.375 | 16.100 | 20.138 | -3.762 | -18,70% |
CARNAROLI e similari | 22.190 | 22.800 | 24.509 | -2.319 | -9,50% |
VARIE LUNGO A | 5.013 | 4.550 | 5.468 | -455 | -8,30% |
LUNGO B | 44.678 | 45.300 | 49.180 | -4.502 | -9,20% |
TOTALE | 226.129 | 226.100 | 210.239 | 15.890 | 7,60% |
TONDO | 59.228 | 58.900 | 52.998 | 6.230 | 11,80% |
MEDIO | 14.313 | 13.550 | 8.451 | 5.862 | 69,40% |
LUNGO A | 107.909 | 108.350 | 99.610 | 8.299 | 8,30% |
LUNGO B | 44.678 | 45.300 | 49.180 | -4.502 | -9,20% |
Superfici in aumento
Il quadro che ne emerge, e di cui abbiamo già parlato su Terra e vita, è di una superficie totale in netta crescita rispetto al 2023: la risaia italiana guadagna quasi 16mila ettari (+7,6%), grazie all’ampia disponibilità di acqua per le sommersioni e probabilmente anche a causa della difficoltà di seminare altri cereali in una stagione estremamente piovosa. I totali sono ancora lontani dagli anni d’oro, ma il fatto che si sia invertita una pericolosa tendenza alla contrazione delle superfici è positivo. A livello di gruppi, spicca la riduzione delle varietà da interno, a causa forse delle difficoltà di semina in Lombardia, tradizionale patria di Carnaroli&co. Crescono fortemente i medi, ma trattandosi di piccoli numeri il guadagno in termini di ettari non è così eclatante. Il Baldo conferma un aumento di superficie di quasi 12mila ettari, su un totale di 18mila, mentre il Roma precipita dai quasi 12mila ettari del 2023 ad appena 191 ettari della presente stagione.
Raccolta: responsi altalenanti
Nel frattempo, arrivano anche i primi dati dalla raccolta, iniziata quest’anno con almeno 10 giorni di ritardo rispetto alle consuetudini. I primi responsi dal campo non sono positivi per le zone di Pavia e Lomellina, dove si calcola un calo di produzione del 10% circa. Le cose sembrano andare meglio nelle province di Vercelli e Novara, con rese nella media degli anni precedenti.
A livello di mercati, la combinazione di superfici inferiori alle aspettative, raccolta ritardata e produzioni inferiori alla media (qualora i primi dati fossero confermati) dovrebbe tenere alte le quotazioni delle varietà da interno, mentre si attendono le rese effettive per conoscere il destino di Tondi e Medi, aumentati rispettivamente del 12 e 70 per cento nelle superfici.
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