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Alitalia torna a volare insieme a Ita Airways. L’azienda nata dalla compagnia di bandiera e di recente passata a far parte del gruppo Lufthansa ha annunciato una nuova strategia di branding. La scritta “Inspired by Alitalia” comparirà nel logo dell’azienda, come omaggio al passato della società.
Ita aveva acquistato per 90 milioni di euro il marchio Alitalia nel 2021, quando aveva cominciato le operazioni di volo, ma non lo aveva mai utilizzato prima. La vecchia compagnia, in fase di liquidazione, ha licenziato alla fine del 2023 oltre 2.700 dipendenti ancora in cassa integrazione. Rimangono a gestire gli ultimi giorni dell’azienda poco meno di 200 persone.
Alitalia torna a volare insieme a Ita Airways
La compagnia aerea Ita Airways ha annunciato che nel suo logo comparirà la scritta “Inspired by Alitalia”, come omaggio alla vecchia compagnia di bandiera da cui l’azienda è nata. Il marchio Alitalia era stato acquistato da Ita per 90 milioni di euro, insieme al dominio alitalia.it, nel 2021, quando la nuova società aveva cominciato a volare.
Il logo di Alitalia non comparirà per ora sulle livree degli aerei, almeno per il momento. Il presidente Antonino Turicchi ha sottolineato che si tratta di un’occasione per celebrare il passato e rafforzare il brand tramite i valori di “qualità e innovazione” che il marchio Alitalia ha legato a sé nel corso dei quasi 75 anni di attività.
Oggi Ita è nel mezzo del passaggio di proprietà dallo Stato italiano al colosso tedesco Lufthansa, dopo la conclusione dell’accordo suggellata dall’approvazione della Commissione europea. I risultati semestrali della prima parte del 2024 vedono il fatturato in crescita a 1,4 miliaridi di euro, con un Ebitda (margine operativo lordo) di 62 milioni di euro. “I numeri della semestrale approvata oggi confermano il processo di crescita della Compagnia già avviato lo scorso anno, con risultati migliori rispetto ai primi sei mesi del 2023” ha commentato lo stesso Turicchi.
Che fine ha fatto Alitalia: debiti e licenziamenti
Quando Ita ha cominciato le sue operazioni, si è lasciata dietro la vecchia Alitalia sotto forma di quella che in gergo viene chiamata bad company. Un’azienda il cui unico scopo è ripagare, tramite la liquidazione dei propri beni, il maggior numero di creditori possibili prima di chiudere definitivamente. Per due anni però, a questa bad company sono rimaste legate quasi 3mila persone. Buona parte erano lavoratori della vecchi Alitalia in cassa integrazione.
I termini degli ammortizzatori sociali sono scaduti alla fine del 2023. Da quel momento sono cominciati i licenziamenti collettivi che hanno coinvolto 2.700 persone. Alitalia però, pur avendo perso anche il proprio nome e logo, venduti a Ita, non ha smesso di esistere. È oggi gestita da 172 persone che hanno il compito di liquidarne i beni e ripagare i creditori, operazione non facile.
Quando Alitalia ha terminato le sue operazioni, nel 2017, il valore dei suoi beni era stimato in 1,1 miliardi di euro, a fronte di un passivo a bilancio di 3,2 miliardi. Da allora però il valore degli asset dell’ex compagnia di bandiera è quasi del tutto scomparso, anche a causa della cessione a titolo quasi gratuito del cosiddetto lotto “aviation” a Ita Airways. Solo in prestiti ponte tra il 2017 e il 2021, la bad company avrebbe accumulato 1,7 miliardi di euro di debiti nei confronti dello Stato.
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