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Quali sono le zucche che si possono mangiare
In genere, le zucche che si possono mangiare, non presentano un sapore amaro. Ci sono diverse varietà di zucca commestibili che si possono trovare in vendita sul banco di frutta e verdura del supermercato o nei negozi di ortofrutta; esse appartengono a due specie principali: la Cucurbita maxima e la Cucurbita moschata.
La zucca gigante o Cucurbita maxima è così chiamata perché produce frutti di grandi dimensioni, che possono arrivare anche a pesare centinaia di chilogrammi. Le varietà di questa specie che troviamo in commercio nel nostro Paese hanno generalmente dimensioni contenute, una polpa che può essere arancione, gialla o bianca e contengono numerosi semi, utilizzati per la produzione di olio.
Tra le varietà più note abbiamo la Delica, che si caratterizza per la forma schiacciata, la buccia verde, la polpa arancione compatta. La zucca Delica è caratterizzata da un sapore dolce deciso che la rende adatta soprattutto alla preparazione della pasta ripiena e degli gnocchi. La zucca mantovana è così chiamata per la sua origine. Può presentare due forme diverse. La più diffusa è quella dalla forma globosa schiacciata ai poli e dalla buccia verde molto dura, ossia la varietà Delica. Ma la zucca mantovana può avere anche la forma a turbante, composta da due falde. Anche questa varietà ha polpa arancione soda e asciutta, poco fibrosa e si presta, come la Delica, alla preparazione di ripieni, risotti e gnocchi.
La zucca Marina di Chioggia, di grosse dimensioni e dalla forma schiacciata, presenta una buccia bitorzoluta di colore verde, quando è immatura, ma che tende al giallo-arancio quando ha raggiunto il giusto grado di maturazione. La polpa è di colore arancione, di consistenza fine e gusto dolce. E’ adatta a tutte le preparazioni in cucina, in particolar modo alla preparazione di creme, risotti e ripieni per pasta fresca.
La zucca Hokkaido, detta anche Potimarron, viene, invece, dal Giappone. E’ generalmente di piccole dimensioni e presenta una forma caratteristica, che ricorda quella di una cipolla. La sua buccia sottile, di colore giallo-arancio, è commestibile. La polpa ha colore arancio intenso ed un sapore che, quando il frutto è maturo, ricorda quello delle castagne: per questa ragione essa è nota anche come zucca castagna. Molto versatile in cucina si adatta sia alla cottura in padella che alla cottura in forno.
La zucca muschiata o Cucurbita moschata è così denominata a causa del suo caratteristico odore. Le varietà più note di questa specie hanno generalmente forma allungata. La più nota zucca muschiata è sicuramente la zucca Butternut o Violina liscia. Ha la forma di una pera e i semi si raccolgono nella parte tondeggiante. La buccia, di colore arancione-ocra-verde chiaro, è liscia e sottile e rende questa zucca facile da sbucciare. La polpa è giallo-arancio, compatta negli esemplari più piccoli, filamentosa in quelli più grandi. E’ perfetta per diverse preparazioni, tra cui risotti, vellutate e minestre. In commercio è possibile trovare anche la varietà Butternut rugosa che si distingue dalla Violina liscia per l’aspetto rugoso della buccia.
La zucca Piena di Napoli è generalmente di grosse dimensioni e dalla forma lunga e cilindrica. La buccia è verde e tende ad ingiallire con la maturazione; la polpa è soda, dolce e profumata, presenta pochi semi nella parte terminale. E’ utilizzata nella preparazione di minestre o cotta al forno.
La zucca Moscata di Provenza è la zucca di Cenerentola. Dalla forma tonda e appiattita, presenta costolature marcate. La buccia è liscia e a maturazione di colore marrone-arancio-ocra. La polpa è soda e profumata, di colore arancio intenso. Il sapore è dolce e intenso e la rende adatta a diverse preparazioni, in particolar modo risotti e vellutate.
Infine, la zucca spaghetti è un ortaggio che appartiene alla specie Cucurbita pepo, la stessa a cui appartengono anche le zucchine. Ha una buccia bianco-giallo e può pesare fino a 2 kg. La sua polpa, a crudo, è simile a quella delle altre zucche, ma se la si mette a bollire intera, una volta aperta ed eliminati i semi, la polpa si stacca formando dei filamenti del tutto simili agli spaghetti, da cui prende il nome.
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