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Approfondire le scienze del mare, dalla biologia marina alla fisica oceanografica, passando per l’ecologia e il diritto. È il nuovo liceo scientifico delle Scienze applicate con curvatura del mare che il prossimo anno scolastico prenderà il via all’istituto Nautico Gioeni-Trabia di Palermo e al Duca degli Abruzzi di Catania che già quest’anno ha lanciato una prima classe con diciotto alunni.
Si tratta del primo esperimento di questo tipo in Italia che punta a studiare il mare a 360 gradi, come risorsa, come sbocco professionale e soprattutto come ecosistema da tutelare.
«Ci crediamo molto, è un corso di studi nuovo e innovativo — dice Anna Galatolo, vice preside del nautico di Palermo — il futuro del mare non sono soltanto i trasporti, ma anche il mondo sottomarino, subacqueo di cui si conosce appena il 25%».
Il mese di novembre sarà l’occasione per promuovere l’indirizzo fra gli alunni di terza media che poi dovranno scegliere come proseguire gli studi. Le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, infatti, si chiudono a gennaio del 2025. «Grazie alla legge sull’autonomia scolastica siamo riusciti a programmare questo nuovo indirizzo riducendo alcune ore e potenziandone altre». Più matematica, più chimica, più oceanografia e diritto specifico sulla tutela del mare. Tutte le materie saranno declinate sul mare come la biologia marina, per esempio, o le scienze della terra.
Gli istituti nautici puntano sulla collaborazione con le università e sui laboratori che saranno parte integrante del corso di studi. Dopo il diploma sono diversi i corsi di laurea a cui gli studenti potranno accedere per continuare il percorso: Ingegneria delle tecnologie per il mare, Scienze geologiche, Biologia marina, Biodiversità e innovazione tecnologica, solo per fare alcuni esempi. «Si tratta di un investimento per il futuro — dice Andrea Tommaselli, preside del Gioeni-Trabia — E abbiamo già attivato delle collaborazioni con l’Università di Palermo per sostenere il nostro percorso con delle professionalità specifiche e offrire il meglio ai nostri studenti».
A Catania la prima classe è partita quest’anno. «Lo chiamiamo liceo del mare in un’accezione anche affettiva — dice Brigida Morsellino, preside del Duca degli Abruzzi di Catania — Abbiamo implementato la nostra offerta potenziando alcune materie come la chimica e la fisica non togliendo nulla al nostro indirizzo tecnico originario. Restiamo un istituto nautico. Il liceo consente anche di avere una buona preparazione per affrontare alcuni corsi di laurea scientifici».
Il motto è «provare a intercettare tutte le possibilità del futuro».
«La nostra prima classe è partita e in particolare nel biennio che poi sono gli anni di scuola dell’obbligo puntiamo sulle lezioni laboratoriali, aggiunge la preside.
Non resta che mettersi sui libri a studiare, ma non solo. Il corso di studi prevede che i ragazzi possano vivere il mare in prima persona con la guida di professionisti. Per esplorarlo come risorsa nel suo complesso.
«Sono tanti gli sbocchi di lavoro — dice Tommaselli — Già la nostra città dimostra come la presenza del mare possa rappresentare anche una sana economia che gira. Penso, per esempio, alla costa sud che se riqualificata come ormai sembra, sarà una carta vincente».
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