Forse, anche per i più irriducibili, è arrivato il parere che fuga ogni dubbio: la presentazione delle linee di mandato del sindaco Alan Fabbri non ha un termine perentorio. La risposta, alla richiesta avanzata dal gruppo consiliare La Comune nei mesi scorsi, arriva dalla prefettura. Palazzo Giulio d’Este, richiamando alcuni pronunciamenti del Tar, nelle poche righe di risposta alla sollecitazione dice molto chiaramente che “la competente direzione centrale per le Autonomie del Ministero dell’Interno – si legge nel provvedimenti protocollato ieri – ha ritenuto di poter condividere le osservazioni formulate sulla questione dal segretario generale del Comune di Ferrara, attesa la natura non perentoria del termine previsto per la presentazione delle linee programmatiche di mandato, in quanto le disposizioni normative di riferimento non qualificano il termine come perentorio”. Dunque, le linee di mandato arriveranno senza obblighi o condizionamenti da parte di nessuno. Probabilmente questa risposta della prefettura sarà una doccia fredda per alcuni esponenti della minoranza che, a più riprese, hanno chiesto conto al primo cittadino di presentare il documento. Ma, d’altra parte – come richiamato dagli uffici di palazzo Giulio d’Este – “sono da considerarsi perentori solo i termini espressamente indicati come tali da una previsione normativa”. Per cui “è perentorio solo il termine espressamente indicato come tale da una previsione normativa”. A questo punto non è sufficiente il richiamo all’articolo 46 dello Statuto comunale, indicato dal gruppo consiliare di minoranza nella richiesta di chiarificazione all’ufficio territoriale del governo. Tant’è. Anche il consigliere del Pd, Davide Nanni, a più riprese è intervenuto chiedendo lumi sulle linee di mandato. Da ultimo, una nota di qualche giorno fa nella quale viene ricordata l’attività del Pd in questa direzione. “Abbiamo chiesto di convocare in via urgente il Consiglio Comunale – così Nanni – per conoscere e discutere le linee guida di mandato del sindaco, sempre che esistano, con particolare attenzione ai temi del lavoro e dello sviluppo economico. Non possiamo perdere altro tempo prezioso se vogliamo che la politica, tutta, dia un contributo attivo al rilancio economico del nostro territorio”. A sua volta, qualche tempo fa, anche il capogruppo del Pd, Massimo Buriani, aveva eccepito l’assenza del documento programmatico durante la discussione della delibera di indirizzo per le nomine nelle società partecipate.
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