L’imprenditore di Casal di Principe ha (quasi) fatto i milioni con le amministrazioni di Giorgio Magliocca, tra Provincia e Pignataro. Ma due stop, temporalmente successivi agli arresti e ai nostri articoli, hanno fermato certe gare enormi. Gianpaolo Benedetti da Quarto in provincia di Caserta ha fatto i milioni con l’ASL Caserta e i fondi europei
CASERTA (l.v.r.) – C’è un solo nome tra i dieci indagati dalla procura di Santa Maria Capua Vetere che ieri, mercoledì, hanno subìto la perquisizione, che non è residente in provincia di Caserta: si tratta di Gianpolo
Bendetti, imprenditore quarantuduenne di Quarto.
Per i pm Gerardino Cozzolino e Giacomo Urbano, Benedetti, attraverso l’impresa OG2 Green, le cui quote sono al 51% della sua impresa più nota, La Rocca Società Cooperativa, avrebbe ricevuto dalla Provincia di Caserta un affidamento da 71 mila euro per dei lavori all’Istituto Bachelet di Santa Maria a Vico, in cambio di un finanziamento, una sponsorizzazione da 12 mila euro alla alla società di calcio Vitulazio ASD, ovvero, più o meno la stessa accusa fatta a Rosato (LEGGI QUI), squadra dove militava il figlio di Giorgio Magliocca.
Ma chi è questo Gianpaolo Bendetti? Non si tratta di un volto nuovo per CasertaCe. Si tratta di uno degli imprenditori che negli anni ha avuto maggiori interazioni con Raffaele Pezzella, il 60enne businessman di Casal di Principe, imputato per corruzione alla provincia di Caserta e per aver finanziato il clan dei Casalesi, secondo le testimonianze del pentito Nicola Schiavone, reggente del clan creato dal padre Francesco Sandokan Schiavone fino al 2010, momento del suo arresto.
Benedetti e Pezzella hanno lavorato insieme in appalti pubblici compiuti in Romania, nazione che – ricordiamo – per anni ha ospitato gli interessi di Nicola Inquieto, di Casapesenna, condannato a 14 anni di carcere per il suo ruolo nel clan dei Casalesi, soprattutto per il gruppo capitanato dal superboss Michele Zagaria. Non lo dice certo CasertaCe, ma è quanto hanno scoperto i magistrati della DDA di Napoli e che è stato inserito da un gip del tribunale partenopeo nell’ordinanza che portò all’arresto ai domiciliari dello stesso Pezzella, ma anche di Tullio Iorio, imprenditore che condivide vicissitudini giudiziarie con il citato Pezzella, e Piero Cappello, poi tutti scarcerati dal Riesame.
Ma Bendetti e Pezzella hanno lavorato insieme anche in provincia di Caserta. Infatti, La Rocca e Marrel, la società costituita da Raffaele Pezzella mentre era agli arresti domiciliari (causati dall’accusa di aver corrotto un funzionario della provincia di Caserta) e affidata dal tribunale, a seguito del sequestro, al tempo al commercialista sammaritano Davide Fumante, si sono visti affidati dalla centrale gare della regione Campania, il cosiddetto ufficio Grandi Opere, assieme al Consorzio Fenix – altra presenza spesso segnalata nelle procedure di gara che vedono coinvolto Pezzella – i lavori per la costruzione di diverse strutture sanitarie tra Fontegreca, Cervino, Aversa, Sant’Arpino, Caiazzo, Casagiove, San Felice, Piedimonte, Santa Maria a Vico, Parete e Cervino.
Si tratta di un appalto molto sostanzioso, finanziato dall’Unione Europea tramite il PNRR, dal valore di 15 milioni di euro che, quindi, saranno gestiti da Benedetti e dal socio di vecchia data Pezzella (tecnicamente, dall’attuale amministratore giudiziario).
Pezzella, Benedetti e, ora Magliocca.
Non possiamo in questo articolo non citare alcune aggiudicazioni che la Costruzioni Generali Sud, impresa con sede a Napoli che l’Antimafia ritiene nelle mani di Pezzella e per questo finita in amministrazione giudiziaria, ha ricevuto da dai due enti guidati da Giorgio Magliocca, la provincia di Caserta e il comune di Pignataro Maggiore.
Partiamo dal Magliocca sindaco. Era l’agosto del 2023 quando l’amministrazione di Pignataro pubblicava la determina con cui si sanciva la proposta di aggiudicazione a favore della CGS per lavori sull’efficientamento energetico dell’illuminazione in città. Una gara con una base d’asta da 2 milioni e 876 mila euro aggiudicata con un ribasso del 4,87%.
Ma la procedura d’appalto, gestita dalla stazione appaltante della Provincia (da Magliocca sindaco a Magliocca presidente, in pratica), è rimasta monca, senza aggiudicazione definitiva. Uno stop avvenuto in linea temporale dopo la notizia dell’arresto di Pezzella, era l’inizio del novembre 2023, e le decine e decine di articoli di CasertaCe che raccontavano una presenza importante di questo imprenditore, con sue società o a lui riconducibili, nelle aggiudicazioni a firma dei dirigenti provinciali Gerardo Palmieri, Carlo Madonna e non solo.
Sulla provincia, vi rimandiamo all’articolo di pochi giorni fa dedicato alla Bis srl, impresa guidata dal cugino di Tullio Iorio, ma per la DDA “direttamente riconducibile” a Pezzella (LEGGI QUI), ma anche all’incredibile storia della procedura d’appalto della provincia da quasi 11 milioni di euro per la ricostruzione dell’Istituto Tecnico Caso di Piedimonte Matese, inizialmente affidato alla CGS con Consorzio Energos, entità amica delle imprese di Pezzella, come emerge dall’ordinanza di Calvi Risorta, e poi revocato dopo una serie di articoli di CasertaCe (in senso temporale, mai potremmo dire di essere stati così pervicaci nelle nostre denunce da aver provocato un dietrofront, fino a prova contraria).
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