Come fare a recuperare le tasse grazie alla proroga del bonus prima casa per i giovani 2024? Chi ha comprato la casa tra il primo gennaio e il 29 febbraio 2024 potrebbe aver pagato delle tasse non dovute.
Tutto dipende da chi ha acquistato l’immobile.
- Chi può recuperare le tasse grazie al bonus prima casa per i giovani 2024
- Come fare a recuperare le tasse con la proroga del bonus prima casa 2024 per i giovani
Chi può recuperare le tasse grazie al bonus prima casa per i giovani 2024
Secondo quanto stabilito dalla normativa vigente, possono recuperare le eventuali tasse pagate e non dovute per l’acquisto della prima casa tutti i giovani di età inferiore ai 36 anni e che abbiano un Isee entro i 40mila euro.
L’agevolazione per i giovani prevede, infatti, l’esenzione dal pagamento delle imposte di registro, ipotecaria e catastale e, nel caso di acquisto soggetto a Iva, viene riconosciuto un credito d’imposta pari proprio all’Iva pagata.
La misura vale anche per i finanziamenti collegati all’acquisto, alla costruzione e alla ristrutturazione dell’immobile.
Come fare a recuperare le tasse con la proroga del bonus prima casa 2024 per i giovani
L’Agenzia delle Entrate con la circolare 14 del 2024 ha fornito le istruzioni per recuperare i soldi pagati, considerando che non avviene automaticamente.
Precisiamo che si ha diritto ad avere il rimborso per le tasse pagate relativamente ai contratti preliminari registrati nel 2023 e di rogito effettuati entro il 21 dicembre 2024.
Per gli atti stipulati tra gennaio e febbraio si ha diritto al credito d’imposta per le somme versate e non dovute.
E’ necessario, in tal caso, rilasciare ad un notaio una dichiarazione in forma di atto integrativo in cui manifestare la volontà di avvalersi dei benefici fiscali prima casa under 36.
Il soggetto interessato deve quindi dichiarare nell’atto di avere i requisiti Isee richiesti dalla legge per ottenere l’agevolazione in corso di validità nel 2024 e che il contratto di compravendita non è soggetto a imposte di registro, ipotecarie, catastali, Iva.
L’atto integrativo deve essere redatto entro i termini validi per usufruire del credito di imposta, cioè tra il primo gennaio 2025 e il 31 dicembre 2025.
Per gli atti stipulati tra gennaio e febbraio si ha diritto al credito d’imposta per le somme versate e non dovute.
Tale credito può essere usato in compensazione, per le imposte di registro, ipotecaria e catastale, per le imposte sulle successioni e donazioni, per le imposte sui redditi delle persone fisiche (Irpef).
Sono oggetto di credito di imposta anche le eventuali imposte (proporzionali) di registro, versate con riferimento agli acconti e akka caparra confirmatoria relativi al contratto preliminare registrato entro il 31 dicembre 2023.
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