Vende un rolex, modello Date Just Wimbledon 41, del valore di 13mila e 500 euro, ma viene pagato con un assegno falso dal truffatore che, grazie a complici per ora rimasti sconosciuti, si fa beffe anche della banca chiamata a fare da “garante”. Del prezioso orologio si sono perse le tracce, ma i carabinieri di San Giorgio Piacentino hanno identificato e denunciato per truffa l’uomo che avrebbe raggirato un 45enne piacentino. Si tratta di un 26enne residente in provincia di Napoli.
I FATTI – Tutto comincia nella metà di settembre, quando il 45enne decide di privarsi dell’orologio. Lo mette in vendita su un noto portale del commercio online. Il prezzo è alto, ma il prodotto è appetibile, tanto che il giorno dopo viene contattato da un aspirante acquirente che non fa troppe storie sul prezzo, ma comunque avvia telefonicamente una trattativa continua che si conclude con un accordo reciproco per la vendita all’importo di 12mila e 500 euro, pagabili con un assegno circolare. Per concludere la trattativa, il venditore, visto che l’acquirente per pagare il prezioso oggetto si era presentato con un assegno circolare, ha preteso di perfezionare il tutto in una banca del posto dove aveva un suo conto corrente. Ha accompagnato così l’acquirente, giunto a bordo di un taxi, nella filiale dell’istituto di credito e l’impiegata, compresa la situazione, si è accertata della genuinità dell’assegno attraverso un rituale contatto telefonico e successiva verifica mediante scanner, prima di concludere l’operazione con l’accredito della somma pattuita di 12mila 500 euro sul conto corrente del piacentino. Peccato che dall’altra parte del filo, al numero telefonico segnato sull’assegno, ci fosse un complice del truffatore. A quel punto il compratore ha ottenuto il prezioso Rolex e con una stretta di mano l’affare si è concluso con l’apparente soddisfazione delle parti.
Il giorno dopo, tuttavia, è arrivata la brutta sorpresa. Tramite l’home banking il 45enne piacentino ha infatti scoperto che l’importo dell’assegno appariva essere stato accreditato e contestualmente stornato e per tale operazione nelle specifiche veniva indicato: “assegno impagato – assegno falso/contraffatto/clonato”. A questo punto all’uomo non è rimasto che rivolgersi ai carabinieri di San Giorgio Piacentino che, a partire dalle immagini di videosorveglianza della banca, dopo l’analisi della utenza telefonica utilizzata dal malvivente e le notizie fornite dal taxista che aveva accompagnato il truffatore dinanzi all’istituto di credito, sono riusciti a risalire a uno dei presunti responsabili dell’ingegnosa truffa.
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