Diciannove autobus elettrici parcheggiati nelle aree di sosta di Terni e Santa Maria degli Angeli sono il nuovo fronte di battaglia tra la Cgil e la Regione. Che tra la Filt, la confederazione dei trasporti della Camera del lavoro, e l’assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche non corresse buon sangue lo si sapeva. Ma dopo la polemica sulla gara per il trasporto pubblico locale, adesso scoppia un nuovo braccio di ferro. Complice anche il prossimo appuntamento elettorale con le Regionali.
È il sindacato a tirare fuori la polemica sui bus elettrici nuovi di zecca, che – per la conderazione cigiellina dei trasporto “sono purtroppo fermi da mesi“. Si tratta – fa sapere il segretario della Filt Cgil Ciro Zeno – di mezzi marchiati Umbria Mobilità, l’agenzia unica della Regione Umbria per il trasporto pubblico.
“Sono parcheggiati in un deposito a spina di pesce, uno vicino all’altro – dice il segretario della Filt – senza targa e quindi senza possibilità di entrare in servizio“.
Un caso politico montato ad arte per Enrico Melasecche. Che ribatte raccontando la storia dei mezzi, acquistati attraverso un finanziamento statale a fondo perduto di 10 milioni di euro. Con la Regione che, attraverso Umbria Mobilità, è stata tra le poche realtà a rispettare i termini di un accordo di programma e beneficiare dello stanziamento.
“I mezzi – risponde Melasecche con una nota – sono fermi per il completamento dell’installazione degli apparati di bordo. E per il completamento di verifiche funzionali che avverranno nel mese di novembre/dicembre 2024. Non c’è alcuno spreco, anzi l’Umbria è stata vituosa“.
Autobus elettrici, è polemica tra Filt Cgil e assessorato regionale ai trasporti. I mezzi serviranno Terni ed Assisi
“Ci chiediamo se sia normale che la Regione tenga tutti questi autobus lì, immobili, a prendere la ruggine – scrive in una nota Ciro Zeno, segretario generale della Filt Cgil Umbria -. Per questi bus elettrici è stato fatto un investimento importante. Parliamo di milioni di euro. Sono mezzi mai usati e vorremmo sapere il perché, visto l’importante impiego di denaro pubblico. E soprattutto vista la grande esigenza di svecchiare il parco mezzi . E di abbattere l’inquinamento in una città come Terni e in una regione che primeggia in Europa per utilizzo del mezzo privato”.
Nessuno spreco per la Regione. Che con Melasecche ribatte punto per punto alle obiezioni della Cgil trasporti. E che evidenzia il cronoprogramma: completamento delle verifiche entro il 2024. E messa su strada nel secondo semestre dell’anno prossimo. Quando sarà pronta l’instrastruttura di ricarica.
“Sono 19 gli autobus elettrici Solaris, modello Urbino 12E, acquistati dall’Agenzia Unica per la Mobilità – spiega Melasecche -. Sono stati acquisiti con una gara Consip, per non perdere il finanziamento ministeriale di 10 milioni. I mezzi sono nel deposito di Terni, in località Maratta per il completamento dell’installazione degli apparati di bordo. I depositi individuati sono quelli di Terni e di Santa Maria degli Angeli mentre l’iter autorizzativo con i Comuni è stato già avviato per entrambi i casi. Per Santa Maria degli Angeli sono in corso le necessarie interfacce con il gestore dell’infrastruttura ferroviaria RFI in ragione della prossimità degli impianti“.
Cgil attacca sulla mancata programmazione dei sistemi di ricarica, l’assessore ribatte: “Polemica a fini elettorali, è solo un autogol”
“Qual è la ragione di questo spreco? – continua la Filt Cgil – Forse, come avevamo sommessamente fatto notare, esistono problemi per la ricarica degli autobus? Fatto sta che chi governa oggi l’Umbria dovrebbe spiegare. La Filt Cgil dunque – conclude la nota – chiede che si faccia chiarezza sul perché tanti danari pubblici siano fermi a marcire. Mentre ci sarebbe davvero bisogno di investire seriamente nel diritto delle persone ad una mobilità pubblica ed efficiente”.
I mezzi in oggetto sono stati acquistati nell’ambito del complessivo piano di investimenti previsto per l’avvio del nuovo servizio del trasporto pubblico locale. Che prenderà il via dall’aggiudicazione della gara ad evidenza pubblica in corso. I 19 autobus elettrici saranno utilizzati in via sperimentale dagli attuali gestori.
“Per quanto riguarda le stazioni di ricarica – risponde l’assessore Melasecche al segretario della Filt Cgil – sono state avviate le definizioni con i distributori di energia elettrica per l’incremento di potenza. Completate le interfacce tecniche con l’attuale gestore dei servizi Busitalia. L’infrastruttura elettrica verrà realizzata da Umbria Mobilità. Con ulteriori fondi ministeriali e con gara della Regione Umbria. Nessuno spreco dunque. Anzi, capacità di attrarre fondi dal governo centrale“.
La polemica è quindi chiusa da Melasecche con un contrattacco alla Filt Cgil. E con un’accusa. Quella di aver sollevato il caso per fini politici. Finendo però col collezionare – a suo dire – un autogol.
“Umbria Mobilità ha ereditato solo disastri – dice l’asessore regionale -. Mezzi obsoleti e del tutto insostenibili, alimentati a gaoslio e inquinanti. Oggi finalmente siamo in grado di operare al meglio degli interessi degli umbri. A “marcire” è solo chi ha prodotto disastri organizzativi, voragini di debiti, un servizio ottocentesco. E gare furbescamente evitate e mancanza di trasparenza. Non so quanto gli elettori condividano questo approccio di qualche sindacalista. Improntato a distruggere quanto di estremamente positivo siamo riusciti a produrre in tre anni. La FILT CGIL non fa un buon servizio alla verità, ai lavoratori, agli umbri. Ma solo un maldestro tentativo di conservazione di posizioni di potere e di regresso“.
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