Non solo il presidente di Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali (che avrebbe però avuto un ruolo marginale) e l’ex super poliziotto in pensione Carmine Gallo. Tra gli indagati nell’inchiesta della Dda di Milano e della Dna su attività di banche dati violate e di dossieraggio su larga scala, che ha portato a sei misure cautelari ci sono anche Leonardo Maria Del Vecchio, uno dei figli del patron di Luxottica, e Matteo Arpe. Ma anche Marco Talarico, l’amministratore delegato di Lmdv Capital, il family office del rampollo e Fabio Candeli, l’amministratore delegato di Banca Profilo, banca di cui è azionista Arpe tramite il fondo Sator. Come anche il fratello Fabio Arpe.
Informazioni finanziarie riservate
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese, coordinati dalla Procura di Milano e dalla DNA, grazie ad una indagine partita nel 2022, hanno scoperchiato «un mercato clandestino delle informazioni riservate, un inchiesta molto delicata che è solo all’inizio», hanno spiegato gli inquirenti in conferenza stampa chiarendo che ad essere stato coinvolto è in particolare il mondo dell’economia e dell’imprenditoria mentre «non ci sono emergenze di rilievo che portino al mondo della politica». Informazioni raccolte da banche dati nazionali utilizzate a scopo di profitto ma non solo. «Più erano riservate e più costavano», hanno aggiunto, segnalando anche l’utilizzo di «informazioni artefatte».
Dati sensibili in vendita
Le accuse al centro dell’inchiesta sono in particolare associazione per delinquere, accesso abusivo a sistema informatico, intercettazioni abusive, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. La presunta associazione per delinquere avrebbe prelevato dalle banche dati strategiche nazionali informazioni su conti correnti, precedenti penali, dati fiscali, sanitari e altro, evadendo su commissione e dietro compenso, la richiesta dei «clienti», tra cui soprattutto grandi imprese, studi professionali e legali, interessati a condizionare le attività di loro «concorrenti» con questo «dossieraggio».
Nel mirini Equalize srl
Al centro dell’indagine c’è in particolare l’agenzia di investigazione privata, Equalize srl, a pochi passi dal Duomo, di cui è socio di maggioranza il presidente di Fondazione Fiera Milano (ente totalmente estraneo) Pazzali. Mentre l’ex poliziotto Gallo ne è socio di minoranza della società e si sarebbe occupato della gestione. Ma non è l’unica società di questo tipo ad essere stata coinvolta, hanno aggiunto ancora gli inquirenti spiegando che ci sono poliziotti ancora oggi in servizio accusati di far parte della rete creata per il commercio delle informazioni riservate.
Banche date violate grazie a pubblici ufficiali infedeli
Informazioni che sarebbero state prelevate in particolare dalle Banche dati strategiche nazionali, come lo Sdi (dove sono raccolti i precedenti di polizia dei cittadini), Serpico, e il sistema valutario legato alle cosiddette Sos di Bankitalia, per poi rivenderle su commissione di clienti, tra cui ci sarebbero anche alcuni media. Operazioni avvenute grazie all’accesso consentito da parte di pubblici ufficiali infedeli. I prelievi riguarderebbero pure dati e informazioni sensibili di esponenti politici, anche se in maniera marginale.
Tra gli spiati Scaroni e Gorno Tempini
Fra gli spiati tramite l’accesso alle banche dati il presidente del Milan ed ex amministratore delelgato dell’ Eni, Paolo Scaroni, come pure il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, il banchiere Massimo Ponzellini oltre a diversi giornalisti. Come pure Virginia von Furstenberg, nipote di Gianni Agnelli, e Ginevra Caprotti della famiglia che controlla Esselunga.
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