Rassegna Stampa – Dopo un paio di udienze davanti al Commissario Morsiani, la vicenda torna in aula davanti al giudice Antonella Volpinari. Ieri rigettate le eccezioni preliminari
ANTONIO FABBRI – Torna i aula il filone sammarinese del “caso Siri”.… senza Siri. Dopo le primissime battute, lo scorso anno, davanti al commissario Simon Luca Morsiani, il caso, con la redistribuzione dei carichi di lavoro in tribunale, è stato riassegnato al giudice Antonella Volpinari. Nel frattempo la vicenda in Italia, a giugno scorso, ha visto la Procura di Milano che stava indagando sul medesimo finanziamento, chiedere l’archiviazione nei confronti del senatore leghista per le accuse di finanziamento illecito ai partiti e presentazione di dichiarazione infedele. Per il Pm milanese questi finanziamenti erano “del tutto scollegati all’attività politica”, ma concessi e incassati “per scopi esclusivamente personali”.
Sul Titano, invece, il processo è in piedi nei confronti degli allora esponenti della Bac-Ibs. Nella prima udienza ha già patteggiato l’ex direttore Marco Perotti, uscendo quindi dal processo che resta aperto, invece, per il vice direttore Tiberio Serafini e Flavia Astolfi, responsabile corporate identity.
Le accuse Al centro delle accuse il mutuo da 761.600 euro, oggetto del primo capo di imputazione, venne richiesto dal senatore Siri e concesso per l’acquisto di una palazzina situata nei pressi della stazione di Rogoredo, a Milano, immobile destinato alla figlia dello stesso Siri. Per la concessione di questo mutuo, che secondo quanto emerso è ad oggi regolarmente onorato, pende l’accusa di amministra- Lotta ai crimini ambientali, vertice a Roma. Presente anche la Gendarmeria zione infedele verso Tiberio Serafini, difeso dagli avvocati Alessandro Petrillo, Nowacki Jacub e Alessandro Stolfi.
Per l’accusa il credito sarebbe stato erogato in violazione delle regole di sana e prudente gestione concedendo il mutuo in assenza di adeguata istruttoria, di adeguate garanzie, nonostante il richiedente avesse a suo carico procedimenti penali aperti e nonostante fossero a conoscenza che l’immobile per cui veniva richiesto il finanziamento sarebbe stato intestato a soggetto terzo rispetto al richiedente.
Sempre amministrazione infedele viene contestata anche relativamente ad un secondo finanziamento, per complessivi 600.000 euro (somma poi ridimensionata), a favore della TF Holding srl, collegata alla vicenda.
Quanto al secondo capo di imputazione, la contestazione è, invece, di ostacolo alla funzione di vigilanza di Banca Centrale, di cui devono rispondere il vice direttore Tiberio Serafini e Flavia Astolfi, responsabile corporate identity, difesa dagli avvocati Gloria Giardi e Gianluca Giordani.
Le eccezioni preliminari Le eccezioni preliminari delle difese si sono principalmente concentrate sulla nullità del capo di imputazione, l’indeterminatezza dello stesso, la lesione del diritto di difesa e il ne bis in idem, essendo stati gli imputati già sanzionati in sede amminisrtativa da Banca Centrale.
Oltre a ciò l’avvocato Alessandro Petrillo, nella udienza precedente, aveva sottolineato che “il senatore Armando Siri, Rossini Ambrogio, Rossini Emanuele, e la Bac come persona giuiridica, inizialmente indagati, si sono giovati di una assai generosa archiviazione, si vedono graziati dalla provvidenza, mentre noi andiamo a giudizio per reati in concorso con loro: noi andiamo a giudizio e loro no”, aveva detto sottolineando che la Bac come persona giuridica responsabile “è sparita senza motivazione”.
Le difese dunque contestato la costituzione di parte civile di Bac-Ibs, che comunque era già stata ammessa nelle precedenti udienze rappresentata dall’avvocato Alberto Selva. Parte civile anche la Banca Centrale, con l’avvocato Francesco Mazza.
Parti civili e Procuratore del fisco, Roberto Cesarini, hanno chiesto il rigetto delle eccezioni preliminari.
Il giudice Antonella Volpinari, ha ritenuto, dopo la camera di consiglio, di non dover accogliere eccezioni preliminari delle difese, disponendo quindi di procedere con le richieste di prova.
Le richieste testimoniali Oltre all prove documentali che sono state tutte ammesse, tra i testimoni, oltre a quelli già presenti nel rinvio a giudizio che sono stati ammessi al pari di un teste della parte civile sul quale non ci sono state contestazioni, le difese hanno chiesto di sentire lo stesso Armando Siri, oltre ad Ambrogio ed Emanuele Rossini e ad altri soggetti coinvolti nella vicenda dei finanziamenti.
Sulla ammissibilità di questi ultimi ci sono state delle contestazioni e il giudice si è riservato di decidere. La prossima udienza è fissata per il 22 novembre, per l’audizione dei primi testimoni già ammessi.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23
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