Nella nuova Legge di Bilancio, che verrà approvata nelle prossime settimane dopo l’esame al Parlamento, è stata inserita una novità per l’Assegno Unico Universale.
Il testo della Legge di Bilancio 2025 è stato depositato alla Camera dei Deputati per iniziare l’esame parlamentare che porterà all’approvazione entro la fine dell’anno. Vari gli interventi previsti dal Governo italiano che verranno ora valutati per il via libera definitivo.
Tra questi è presente anche una novità per quanto riguarda l’Assegno Unico Universale, il sostegno destinato alle famiglie con figli a carico sino a 21 anni di età e senza limiti di età per i figli disabili. Le somme ricevute non verranno conteggiate nel calcolo Isee, ma solo in una determinata situazione e non sempre come si era ipotizzato inizialmente.
Assegno Unico, la novità: quando le somme verranno escluse dal calcolo Isee
Dopo l’ok del Consiglio dei Ministri, nei giorni scorsi è iniziato l’iter parlamentare della Legge di Bilancio che verrà valutata prima alla Camera e successivamente al Senato. Il testo è già approdato a Montecitorio, dove potrebbero arrivare i primi emendamenti per le modifiche agli interventi inseriti.
Intanto, emergono alcune novità in relazione a quanto contenuto nel testo della Manovra. Una riguarda l’Assegno Unico Universale. Il sostegno economico, rivolto alle famiglie con figli a carico sino al compimento del 21esimo anno d’età e senza limiti di età per i figli disabili, che in alcuni casi prevede delle maggiorazioni, sarebbe stato confermato non avrebbe subito sostanziali modifiche.
Il punto su cui era discusso in queste settimane riguardava l’eventuale esclusione dal calcolo Isee delle somme percepite per l’Assegno Unico, circostanza che impediva a molti nuclei familiari di poter accedere ad altri bonus o contributi. Inizialmente si era ipotizzato che la prestazione potesse essere esclusa dall’Isee in via generale, ma, da quanto emerge, come riportano alcune fonti, questo accadrà solo in una determinata situazione.
Nello specifico, sembra che le somme percepite attraverso l’Assegno Unico non verranno conteggiate nella situazione economica familiare, solo se nel caso in cui viene richiesto il bonus nido, ossia il contributo erogato dall’Inps che permette di ricevere un rimborso per le spese sostenute per le rette degli asili nido o per forme di assistenza domiciliare per i figli sino a 3 anni di età o affetti da gravi patologie croniche certificate.
Attraverso l’esclusione, dunque, le famiglie potranno ricevere un contributo maggiore per sostenere queste spese, considerato che il bonus tiene conto dell’Isee e varia da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 3.600 euro all’anno.
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