Il peso della spesa è sostanzioso: ecco i Paesi più cari e i più convenienti
Pubblicato il 28 October 2024
Quanto pesa, a livello economico, comprare una casa? È chiaro che il prezzo è un fattore determinante. Ma non è il solo. Ci sono le condizioni dei mutui, ad esempio. E soprattutto il reddito. Il ragionamento è banale: se in una città o in un Paese gli stipendi sono più alti, lo sforzo necessario per acquistare un immobile sarà minore, anche in presenza di prezzi assoluti più alti. Insomma: è questione di proporzioni. Uno studio di Best Brokers, riportato da Idealista, ha deciso di analizzarle con un parametro: quanti stipendi servono per comprare?
Il Paese dove la casa è quasi inarrivabile è il Nepal: sono necessarie 684 mensilità, cioè 57 anni di stipendi. In Sudafrica, invece, di buste paga ne bastano 71. L’Italia si colloca a metà strada, con 184 stipendi, cioè più o meno 15 anni di lavoro.
I due opposti: Nepal e Sudafrica
Best Brokers ha ipotizzato l’acquisto di una casa da 100 metri quadri. Ha poi analizzato il prezzo al metro quadrato medio e il salario annuale medio reale (diviso in 12 mensilità) in ciascun Paese. In Sudafrica si crea l’equilibrio perfetto per comprare a buon mercato. Cioè prezzi bassi (963 dollari al metro quadro) e stipendio annuo reale di buon livello (15.494 dollari).
In Nepal, al contrario, il prezzo delle case è esorbitante (2.414 dollari al metro quadro) se confrontato con il salario medio annuo, di appena 2.463 dollari.
I più cari e i più convenienti
Il peso della casa è sopportabile anche negli Stati Uniti, dove bastano 76 stipendi mensili reali. Il prezzo al metro quadro è sostanzioso (3.200 dollari), ma si bilancia con retribuzioni più che all’altezza (50.000 dollari).
Sul terzo gradino del podio c’è la Spagna, di gran lunga il Paese europeo (tra quelli analizzati) più conveniente: sono sufficienti 132 buste paga, cioè 11 anni.
Tra i Paesi più costosi, dopo il Nepal, ci sono la Turchia – con ben 631 mensilità – e l’India con 578. Insomma: decenni di lavoro per avere un tetto di proprietà, a causa di retribuzioni ancora molto basse.
Il profilo dell’autore
Paolo Fiore Giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l’Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.
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