(Alliance News) – Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha espresso un’opinione cauta su una potenziale fusione tra UniCredit Spa e Commerzbank AG, affermando che la valutazione dovrebbe concentrarsi sulla solidità del nuovo gruppo anziché sulla nazionalità delle banche coinvolte.
Panetta ha ribadito che il principale criterio deve essere la stabilità e l’efficacia della banca risultante nel sostenere l’economia reale, indipendentemente dal fatto che l’acquirente sia italiano o straniero.
In Germania, l’operazione proposta da UniCredit ha incontrato resistenze, in particolare da parte dei rappresentanti sindacali nel consiglio di Commerzbank, e alcune critiche si stanno diffondendo anche a livello politico.
La CEO di Commerzbank, Bettina Orlopp, ha inoltre dichiarato che un’integrazione bancaria completa a livello europeo dovrebbe precedere una fusione.
Nonostante l’interesse del mercato, il contesto tedesco resta diffidente, in parte a causa del pregiudizio verso il rischio legato ai titoli di Stato italiani.
Dal punto di vista strutturale, le due banche presentano una distribuzione geografica complementare: mentre Unicredit è più forte al sud e al nord della Germania, Commerzbank ha una presenza più diffusa al centro e nelle grandi città, con poche sovrapposizioni di filiali.
Inoltre, il progetto risponde alle peculiarità del sistema bancario tedesco, dove casse di risparmio e banche locali controllano gran parte dei prestiti alle imprese, lasciando un margine di espansione per il nuovo gruppo.
A differenza della mancata fusione tra Commerzbank e Deutsche Bank del 2018, che avrebbe comportato ingenti tagli e un aumento di capitale, l’operazione UniCredit prevede una razionalizzazione graduale del personale, soprattutto con nuove competenze legate alla digitalizzazione. La Banca Central Europea si pronuncerà ufficialmente sulla fusione intorno al 10 dicembre.
Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter
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