Niente blocco amministrativo con la rottamazione delle cartelle. Un provvedimento che non conoscono in molti e che potrebbe essere una salvezza.
Numerosi sono gli italiani che ogni anno devono far fronte a cartelle esattoriali pendenti sulla loro testa. Quando non si provvede al pagamento degli importi dovuti per tasse o imposte, lo Stato incarica l’Agenzia delle Entrate di mettere in atto provvedimenti per costringere i cittadini al pagamento.
Ovviamente la sola cartella esattoriale sarebbe poco efficace, se non fosse seguita anche da una serie di provvedimenti come i pignoramenti o il fermo amministrativo.
Quest’ultimo è una delle misure che maggiorente preoccupa i cittadini per via della derivante impossibilità di utilizzare l’automobile. Infatti quando si procede con il fermo amministrativo non solo non è possibile guidare il proprio veicolo, ma non lo si può né vendere né rottamare.
Per fortuna però, con la rottamazione sarà possibile scongiurare per sempre questa misura.
Rottamazione delle cartelle e fermo amministrativo
Il provvedimento che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione di coloro che si trovano in difficoltà nel pagare i propri debiti con lo stato, è la rottamazione delle cartelle. La misura non può essere chiesta sempre e soprattutto occorre che il debito non superi uno specifico importo. Nonostante ciò la rottamazione si applica a un gran numero di debiti come quelli derivanti dalle imposte sui redditi, Iva, multe stradali e bollo auto. Sono escluse dalla misura le somme dovute a titolo di recupero degli aiuti di Stato, crediti derivanti da condanna della Corte dei Conti, multe derivanti da sentenze penali e molti altri casi, che sono ben determinate dalla legge tributaria.
Per fare domanda di rottamazione è possibile procedere tramite la propria aria sul portale ADER. La richiesta della rottamazione non solo offre la possibilità di non pagare la cartella, ma può dare la possibilità di avere accesso ad altri provvedimenti a favore del cittadino.
Addio definitivo al fermo amministrativo
Il fermo amministrativo mette veramente in difficoltà il cittadino che lo subisce. In genere esso viene imposto solo in seguito all’invio della diffida ad adempiere nei confronti del proprio debito con lo Stato. Quello che può fare il cittadino, che si vede notificare un atto di fermo amministrativo è opporsi, andando a chiedere una rateizzazione del debito. La rottamazione offre una serie di vantaggi, tra cui, appunto, l’impossibilità di iscrizione a fermo amministrativo.
Inoltre la rottamazione vieta le procedure esecutive, sospende i termini di prescrizione e decadenza e quelli degli obblighi di pagamento per eventuali precedenti rateizzazioni. Nel caso in cui, nel momento in cui arriva la domanda di pace fiscale il fermo è già attivo, allora è possibile chiedere una rateizzazione e pagare la prima rata per sospendere il fermo, ovvero attendere il pagamento della prima rata della sanatoria.
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