La Direzione generale Azione per il clima della Commissione Europea, nell’ambito dell’invito rivolto a piccole e grandi imprese, enti pubblici e privati e organizzazioni internazionali, a presentare proposte per il Fondo, ha selezionato 11 progetti di aziende italiane riguardanti soluzioni per la decarbonizzazione, che risultano ammissibili a ricevere finanziamenti per l’innovazione.
È quanto si legge sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) che comunica che le domande pervenute dai 18 Paesi sono state 375, con un totale di richieste che ha superato di oltre sei volte il bilancio stanziato di 4,8 miliardi di euro.
I candidati selezionati – si legge nella nota UE – sono stati valutati da esperti indipendenti in base a cinque criteri di assegnazione: potenziale di riduzione delle emissioni di gas serra, grado di innovazione, maturità operativa, finanziaria e tecnica, replicabilità e efficienza dei costi. I progetti presentati coprono un’ampia gamma di settori appartenenti alle seguenti categorie: industrie ad alta intensità energetica, energie rinnovabili, stoccaggio di energia, gestione industriale del carbonio, mobilità a zero emissioni nette ed edifici.
Relativamente alle 11 candidature italiane selezionate ci sono progetti nei settori della raffinazione, dell’acciaio, dell’energia, dell’impiantistica e marittimo. Ma soprattutto tra le proposte vincenti – sostenute dal MIMIT, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e ritenute interessanti dalla Direzione Generale Clima – vi sono due progetti per la cattura del carbonio: CapturEste dell’azienda Herambiente, che applicherà una tecnologia innovativa elaborata da Saipem per catturare CO₂ da un impianto di termovalorizzazione, e AdriatiCO2 del Gruppo Marcegaglia.
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