Il panorama delle agevolazioni fiscali per la casa continua a evolversi a seguito della Manovra 2025, portando con sé importanti novità per i contribuenti. In questi giorni, l’attenzione è focalizzata su due fronti principali: da un lato, la scadenza imminente del contributo a fondo perduto legato al Superbonus per i redditi più bassi, dall’altro, l’importante proroga del Sismabonus fino al 2027.
Si tratta di due misure che, seppur diverse, condividono l’obiettivo di sostenere i cittadini negli interventi di miglioramento e messa in sicurezza degli immobili. Mentre il primo provvedimento si rivolge specificamente alle fasce più deboli della popolazione, il secondo guarda alla sicurezza antisismica, anche se con alcune modifiche significative nelle percentuali di detrazione rispetto agli anni precedenti. Approfondiamo le principali novità.
Superbonus per soggetti a basso reddito: la scadenza è fissata al 31 ottobre
Si avvicina la data limite per richiedere l’importante contributo economico destinato alle famiglie meno abbienti che hanno effettuato lavori di miglioramento energetico e antisismico delle proprie abitazioni nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2024.
Il Superbonus a fondo perduto prevede la copertura del 70% delle spese sostenute, con un tetto massimo di 96.000 euro per intervento. C’è da tenere presente che l’importo erogabile non può superare il 30% dei costi ammissibili, stabilendo quindi un limite di 28.800 euro.
Chi può beneficiarne? Il contributo è riservato a:
- Persone fisiche e condomini che non operano in ambito professionale o imprenditoriale
- Soggetti con reddito non superiore a 15.000 euro nel 2023
- Proprietari di immobili i cui lavori hanno raggiunto almeno il 60% di avanzamento al 31 gennaio 2023
Per ottenere il beneficio, è necessario presentare una domanda telematica all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre 2024, ma anche sul portale PNCS (Portale Nazionale delle Classificazioni Sismiche), da accompagnare con i dati relativi agli immobili e alle spese sostenute e da sostenere per il loro miglioramento sismico agevolato con Superbonus. È consentita una sola richiesta per contribuente e per unità immobiliare. La domanda può essere inoltrata personalmente o tramite un intermediario autorizzato. L’erogazione del contributo avverrà mediante bonifico sul conto corrente indicato dal richiedente nel modulo di domanda.
Sismabonus: prorogato fino al 2027, ma con aliquote ridotte
Buone notizie per chi sta pianificando lavori antisismici: il Sismabonus non si ferma. La Legge di Bilancio 2025 ha infatti deciso di prolungarne la vita fino al 2027, anche se con alcune modifiche significative che è bene conoscere.
Ma vediamo cosa cambia nel dettaglio. Dal 2025, chi deciderà di mettere in sicurezza la propria prima casa potrà contare su una detrazione del 50% della spesa sostenuta. Per tutti gli altri immobili, come seconde case o edifici non residenziali, il beneficio sarà leggermente inferiore, attestandosi al 36%. Le percentuali subiranno un’ulteriore limatura nel biennio 2026-2027: per le prime abitazioni si scenderà al 36%, mentre per gli altri immobili bisognerà accontentarsi del 30%.
Per quanto riguarda i limiti di spesa, resta confermato il tetto di 96.000 euro per chi ha un reddito fino a 75.000 euro. La vera novità riguarda invece i contribuenti con redditi superiori: per loro è stato introdotto un sistema più flessibile e attento alle esigenze familiari. L’importo della detrazione, infatti, varierà in base al numero di figli a carico e alla presenza di figli con disabilità.
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