L’ecobonus e il sismabonus, misure che hanno svolto un ruolo centrale negli ultimi anni per incentivare la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza degli edifici, sono confermati anche per il triennio 2025-2027 nel Disegno di Legge di Bilancio 2025.
Tuttavia, questo rinnovo include una significativa modifica: la riduzione delle aliquote di detrazione fiscale. Questi cambiamenti mirano a contenere la spesa pubblica pur continuando a supportare i proprietari di immobili che intendono migliorare l’efficienza energetica o aumentare la sicurezza sismica delle proprie abitazioni.
Il contesto attuale per ecobonus e sismabonus
Per spese sostenute entro il 31 dicembre 2024, l’ecobonus e il sismabonus mantengono le attuali aliquote di detrazione, che variano in base alla tipologia di intervento.
Per gli interventi di riqualificazione energetica, le aliquote dell’ecobonus possono essere del 50%, 65%, 70%, o 75%, in funzione delle caratteristiche e dell’efficacia delle migliorie apportate. Allo stesso modo, il sismabonus, rivolto a interventi di adeguamento antisismico o all’acquisto di immobili situati in aree a rischio, prevede detrazioni del 50%, 70%, 75%, 80% e 85%.
Inoltre, è attualmente in vigore un’agevolazione unica dell’80-85% per interventi combinati di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico sulle parti comuni di edifici condominiali situati in zone sismiche classificate 1, 2 e 3. Questo beneficio è riservato a lavori che, oltre a migliorare l’efficienza energetica, diminuiscono il rischio sismico, favorendo una doppia protezione sia per i residenti sia per l’edificio stesso.
Il cambiamento per il triennio 2025-2027: riduzione delle aliquote
Il Disegno di Legge di Bilancio 2025, oltre a prevedere la proroga del bonus ristrutturazione 50& (solo sulla prima casa) introduce un nuovo schema per le aliquote di ecobonus e sismabonus a partire dal 2025. La misura rappresenta una revisione delle agevolazioni, puntando a ridurre gradualmente le aliquote disponibili, il che influenzerà i benefici fiscali per chi intende realizzare interventi di efficientamento energetico e miglioramento antisismico. Ecco come funzionerà la detrazione fiscale nel triennio 2025-2027.
Per spese 2025:
- gli interventi su immobili destinati ad abitazione principale potranno usufruire di una detrazione del 50%;
- per le unità immobiliari che non sono abitazioni principali, la detrazione scenderà al 36%.
Per spese del 2026 e 2027:
- la detrazione per le spese sostenute su abitazioni principali si ridurrà ulteriormente, arrivando al 36%;
- per gli interventi effettuati su immobili che non fungono da abitazioni principali, l’aliquota applicabile sarà ancora inferiore, pari al 30%.
Questi cambiamenti indicano un orientamento delle politiche fiscali verso una riduzione dell’incentivo economico nel corso del triennio. Con un maggior favore per le abitazioni principali rispetto ad altri tipi di immobili.
La logica dietro la revisione delle aliquote
Il taglio delle aliquote rientra in un disegno più ampio di razionalizzazione della spesa pubblica. Sebbene le agevolazioni fiscali per la riqualificazione edilizia e la sicurezza sismica abbiano prodotto benefici economici e ambientali evidenti, il loro costo per le casse dello Stato è considerevole. Riducendo progressivamente le aliquote, il governo punta a continuare a stimolare il settore edilizio senza compromettere l’equilibrio del bilancio pubblico.
Al contempo, la differenziazione tra abitazione principale e non principale è volta a incentivare principalmente gli interventi sugli immobili abitati in modo stabile. Questa scelta sottolinea l’importanza attribuita alla residenza principale come luogo che, più di altri, merita interventi di miglioramento per garantire una migliore qualità della vita e sicurezza dei residenti.
I prossimi passi e possibili modifiche alla manovra 2025
Attualmente, il testo del Disegno di Legge di Bilancio 2025 è ancora in fase di discussione parlamentare. Con l’obiettivo di approvarlo definitivamente entro la fine dell’anno. Fino a quel momento, il contenuto della manovra potrebbe essere oggetto di emendamenti. E le aliquote potrebbero subire ulteriori modifiche.
Di conseguenza, è consigliabile che coloro che intendono beneficiare di queste agevolazioni monitorino attentamente l’iter legislativo.
Ciò per comprendere appieno l’impatto finale delle nuove aliquote sul proprio progetto di interventi edilizi.
Ecobonus e sismabonus: strategia di pianificazione per i proprietari
Alla luce delle riduzioni previste, potrebbe essere strategico per i proprietari pianificare con attenzione i propri interventi. Chi ha la possibilità di anticipare le spese entro la fine del 2024, potrà usufruire delle aliquote più vantaggiose attualmente in vigore. Al contrario, chi intende eseguire interventi nei prossimi anni, dovrà calcolare con attenzione l’investimento. Tenendo conto delle aliquote ridotte e del loro effetto sull’ammontare della detrazione ottenibile.
Per i proprietari di condomini situati in aree sismiche, che possono combinare ecobonus e sismabonus tramite l’agevolazione unica dell’80-85% fino a dicembre 2024, potrebbe essere utile accelerare i tempi. Questo beneficio, infatti, permette di ottenere una detrazione elevata per lavori complessi su parti comuni degli edifici che rappresentano spesso un investimento cospicuo. Ma che in futuro potrebbero non essere altrettanto vantaggiosi.
Riassumendo…
- Ecobonus e sismabonus confermati per il 2025-2027, ma con aliquote di detrazione ridotte.
- Aliquote attuali fino a fine 2024: 50%-85% per ecobonus e sismabonus.
- Dal 2025, abitazioni principali: 50% detrazione nel 2025, 36% dal 2026.
- Immobili non principali: detrazione scende al 36% nel 2025 e 30% dal 2026.
- Riduzione aliquote punta a contenere la spesa pubblica, favorendo abitazioni principali.
- Consigliata pianificazione anticipata per massimizzare le agevolazioni ancora valide nel 2024.
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