5 Novembre 2024
La Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Brescia relativa a 3 misure cautelari personali e al sequestro di circa 6,7 milioni di euro in ordine ai reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e false comunicazioni sociali.
La vicenda riguarda ancora Banca Progetto, già posta in amministrazione giudiziaria dal tribunale di Milano il 24 ottobre scorso, perché sospettata – in un’altra inchiesta parallela – di aver finanziato società legate alla ‘ndrangheta con oltre 10 mln. A proposito di questa seconda indagine, l’istituto di credito precisa di essere parte lesa, confermando la propria volontà di collaborare con Fiamme Gialle e pm.
Gli investigatori hanno rilevato plurime condotte illecite attribuite a un agente bresciano dell’intermediario finanziario, il quale – con l’ausilio di un collaboratore e del rappresentante legale di un’impresa – avrebbe consentito a quest’ultima di beneficiare di 3 prestiti a partire dal dicembre 2021, assistiti per la maggior parte dal Fondo di garanzia per le Pmi gestito da Mediocredito Centrale. Si tratta di Marco Savio, fratello del magistrato antimafia Paolo.
Parte dei finanziamenti (ottenuti falsificando fatture, business plan e bilanci del richiedente) sarebbero stati trasferiti – tramite bonifici giustificati da operazioni commerciali non coerenti – sui conti correnti del promotore che, sebbene formalmente estraneo alla direzione dell’azienda beneficiaria, ne avrebbe assunto praticamente la guida adoperandosi nella contraffazione dei documenti, per dimostrarne la solidità economica e patrimoniale quando invece versava in gravi condizioni di dissesto finanziario, da cui nel 2023 è scaturita una procedura di liquidazione giudiziale.
I militari hanno perquisito anche la sede milanese della banca, a cui è stato richiesto di esibire il modello di organizzazione, per verificare eventuali profili di responsabilità amministrativa.
Non è finita: contestualmente – nell’ambito di altro filone investigativo – la Gdf di Como, sotto la direzione della Procura di Monza, sta procedendo all’esecuzione di ulteriori misure cautelari e perquisizioni nei confronti di diversi soggetti tra persone fisiche e giuridiche, per fatti analoghi. Fonti di stampa locali parlano, in tutto, di: 28 indagati, tra cui 12 per associazione a delinquere; 14 arresti, 7 in carcere e 7 ai domiciliari; e circa 18 mln di finanziamenti bloccati.
Le indagini proseguono infatti, per appurare la regolarità di altre erogazioni e l’entità del danno erariale subito dal Fisco, garante nella misura dell’80%.
Banca Progetto: “Non siamo Commissariati. Assicurata l’Operatività”
(Visited 1 times, 1 visits today)
Navigazione fra articoli
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui