Nuovo colpo di scena tra Lufthansa e Ita Airways. Il gruppo tedesco ha chiesto di rivedere al ribasso il prezzo dell’investimento della seconda tranche da 604 milioni dell’aumento di capitale riservato, incassando un secco “no” dal Mef (socio unico di Ita): «non cediamo ai ricatti, non siamo disposti a svendere la compagnia» avrebbe risposto un adirato ministro Giorgetti, forte del sostegno anche di palazzo Chigi. Dunque, in assenza di un’intesa, l’intera operazione resta ancora in standby dopo circa un anno e mezzo di trattative.
La richiesta è emersa mentre il ministero dell’Economia e Lufthansa lunedì stavano lavorando per inviare alla Commissione europea i contratti vincolanti siglati con le aviolinee competitor per far fronte alle condizioni poste da Bruxelles con l’obiettivo di assicurare la concorrenza nel trasporto aereo. Ad inizio di luglio la Dg concorrenza dell’Unione europea aveva espresso un via libera all’aumento di capitale da 325 milioni di euro attraverso l’acquisizione del 41% di Ita Airways da parte di Lufthansa, a condizione che venissero firmati contratti con altre compagnie in chiave anti monopolio. Il termine non perentorio fissato da Bruxelles era il 4 novembre per la firma dei contratti – scadenza ancora non rispettata in mancanza della firma del Mef-, ma per la consegna c’è tempo fino all’11 novembre.
La quantificazione della richiesta di sconto
Il gruppo tedesco ha chiesto uno sconto sulla seconda tranche dell’aumento di capitale riservato, richiamando una clausola dell’accordo che lega l’esborso al valore della compagnia. Quanto vale questo sconto? Fonti che seguono il dossier vicine a Francoforte lo calcolano intorno ai 10 milioni. Secondo stime del governo italiano, invece, la forchetta del ribasso può arrivare fino a 50-200 milioni, per due ragioni: i tedeschi hanno preso come riferimento per fissare il valore della compagnia il quarto trimestre 2024 (l’ultimo trimestre dell’anno di norma è periodo di magra per le compagnie aeree, invece dei ricavi di giugno), ed hanno chiesto anche di scontare dal prezzo gli investimenti effettuati, ad esempio per il rinnovo della flotta aerea.
Questa richiesta è stata considerata inaccettabile dal Mef, al ministro Giancarlo Giorgetti, è suonata come un fulmine a ciel sereno, un tradimento degli accordi e della fiducia. Da notare che la richiesta di revisione al ribasso non riguarda la prima tranche dell’investimento di 325 milioni destinata all’aumento di capitale di Ita Airways, ma i 604 milioni che dovrebbe incassare il Mef.
Nel replicare alle accuse del governo italiano, Lufthansa ha ricordato che «il Gruppo Lufthansa sta rispettando l’accordo del 2023 con il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano per l’acquisizione di una quota iniziale del 41% di Ita Airways», e che «la compagnia ha firmato il necessario pacchetto di misure correttive entro la scadenza concordata».
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