Pnrr e RecoveryEu e piani di spesa: il punto in Europa
La notizia è buona e cattiva al tempo stesso, a ciascuno la scelta se vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Dunque, i fondi del Pnrr e del Recovery Eu – una montagna di soldi, di debito europeo comune che deve servire per ricostruire il nostro Continente dopo la catastrofe Covid e traghettarlo verso un futuro più sostenibile – non verranno spesi entro la fine del 2026. La notizia cattiva, quindi, è che nemmeno di fronte alla più grave emergenza dal dopoguerra l’Europa ha saputo sburocratizzarsi e rendere più snelle le procedure di spesa. La notizia buona è che per una volta non siamo solo noi italiani a essere stati incapaci di gestire i fondi europei, ma un po’ tutti i Paesi, in primis la Germania.
La situazione è complessa: entro la fine del 2026 bisognerebbe aver impiegato i 209 miliardi di euro che arriveranno in Italia, ma sembra che una quota consistente (c’è chi parla di quasi 100 miliardi) non sarà impiegata a quella data. Ma attenzione, anche al Germania, la precisissima Germania che per decenni ha fatto da fustigatore dei costumi altrui, riuscirà nell’impresa. E dunque che si fa? A Bruxelles ne sono convinti: prima di tutto si procederà a un rinvio al 2027, una proroga più di facciata che sostanziale. E poi, quando ci si renderà conto che anche quel traguardo sarà stato “bucato” si lancerà la palla ancora più avanti, e c’è chi dice addirittura al 2030. Il problema, semmai, è capire come mai in Europa si fatichi a spendere mentre Cina e Stati Uniti ci riescono con facilità. E se davvero si vuole cercare di recuperare la competitività perduta non si può indugiare oltre.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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