Dal 31 ottobre 2024 è disponibile Search GPT, ovvero il motore di ricerca di ChatGPT basato sull’intelligenza artificiale. OpenAI ha lanciato quest’innovazione per sfidare apertamente Google e Microsoft Copilot e per permettere agli utenti di effettuare ricerche sul web sempre più precise, fluide e sofisticate perché aiutate appunto dall’IA. La nuova funzione è stata sviluppata in collaborazione con l’industria dell’informazione: tra i partner di OpenAI figurano importanti gruppi editoriali, fornitori di contenuti, testate e agenzie come Associated Press, Condé Nast (la media company di Vanity Fair, Wired e GQ), Financial Times, GEDI (quindi la Repubblica, La Stampa e HuffPost), Hearst, Le Monde, News Corp, Reuters, The Atlantic, Time e Vox Media.
Search GPT: cos’è il motore di ricerca basato sull’IA
Basato sul modello di ricerca ottimizzato di GPT-4, Search GPT è un motore di ricerca smart che fornisce risposte rapide e accurate con link diretti a fonti pertinenti, direttamente da browser o da app senza passare per un motore di ricerca tradizionale. La funzionalità si rivolge in particolare a chi vuole aggiornamenti continui e in tempo reale su notizie, risultati sportivi, meteo, mappe, quotazioni azionarie e altro ancora. La differenza sostanziale con la concorrenza è che Search GPT sfrutta il suo modello di intelligenza artificiale conversazionale per offrire un’esperienza di interazione scorrevole e diretta perché in linguaggio naturale e colloquiale, con informazioni dell’ultima ora e verificate.
La ricerca di Search GPT è strutturata su un modello di linguaggio avanzato che sfrutta tecniche di machine learning e dati sintetici: l’AI contestualizza la chiave di ricerca dell’utente ed elabora le informazioni del web sulla base della domanda che gli viene posta. A partire dalla conversazione con il suo interlocutore, la risposta sintetizza tutto quello che ChatGPT pesca dalle sue fonti presenti in rete. Grazie alla capacità del modello di comprendere l’intero contesto della chat, eliminando possibili ambiguità e incomprensioni, il motore di ricerca risponde alla richiesta arrivata e fornisce un risultato preciso e approfondito. In futuro il search engine 2.0 verrà applicato anche allo shopping e ai viaggi, alla modalità voce avanzata e alla funzione canva.
Come funziona ChatGPT search
Il funzionamento del motore di ricerca intelligente, anche in italiano, è piuttosto semplice: facendo l’accesso a ChatGPT, Search appare come un’icona stilizzata del mondo posizionata accanto al simbolo della graffetta degli allegati, sotto la barra di digitazione. Cliccando o facendo tap si passa direttamente alla ricerca sul web, con i trend in evidenza che mostrano all’utente quello che stanno cercando di più le persone in quel preciso momento. L’interazione è conversazionale e discorsiva: basta fare una domanda o cercare ciò che si desidera sapere, come “chi ha vinto le elezioni in Moldavia?”, “quando arrivano i pagamenti dell’assegno unico a novembre?”, “cerca hotel a Genova”, “trova un ristorante vegano a Roma in zona Centocelle” o “dammi aggiornamenti sull’alluvione a Valencia”.
A differenza di Google, Bing, Qwant, DuckDuckGo e affini, caratterizzati da sistemi di ranking che ordinano i risultati in base ad un algoritmo che premia la pertinenza e l’usabilità, l’affidabilità delle fonti, la posizione e le impostazioni, Search GPT non stila una semplice lista di SERP: la risposta è un testo accompagnato da immagini, titoli ed elenchi puntati, sulla scia di Arc Search. La ricerca sfrutta numerose fonti (giornali, siti specializzati, portali di recensioni) che possono essere tracciate. L’accordo con gruppi editoriali, agenzie e testate accreditate è decisivo perché i risultati delle ricerche rimandano con i link a fonti considerate affidabili e verificate, come news, articoli di approfondimento e post di blog. Basta cliccare sul pulsante Fonti sotto la risposta per aprire una barra laterale con tutti i riferimenti.
Quanto costa Search GPT e le recensioni
ChatGPT search è a pagamento, almeno nella fase iniziale di lancio. Al momento la funzionalità di ricerca è a disposizione degli abbonati a ChatGPT Plus e Team e a chi in passato si è iscritto alla lista d’attesa, mentre nelle prossime settimane toccherà agli iscritti a ChatGPT Enterprise e Edu. Entro la fine dell’anno Search dovrebbe essere allargato a tutti gli utenti free. L’abbonamento a ChatGPT Plus costa 20 dollari al mese e include l’accesso in anteprima a tutte le nuove funzioni; quello a Team costa 25 dollari al mese e ha tutte le funzionalità del piano Plus con l’aggiunta della condivisione di GPT con lo spazio di lavoro e una console di amministrazione per la gestione del workspace.
Per chi ha l’accesso ampliato di Plus, senza distinzioni territoriali, la ricerca è disponibile per desktop facendo il login sul sito ufficiale di ChatGPT e per mobile sull’app, sia per dispositivi Android (in download su Google Play) che iOS (su App Store). Ancora più efficace è l’estensione di Chrome per effettuare ricerche direttamente tramite la barra degli URL: si chiama ChatGPT search, si trova nel web store del browser e a pochi giorni dal lancio ha una valutazione di 4,1 su 5 sulla base di oltre 500 recensioni degli utenti. Per tutti gli altri, OpenAI ha già chiarito che prossimamente Search verrà messo a disposizione anche degli utenti che utilizzano il piano Free di ChatGPT.
Le recensioni di chi ha sperimentato Search GPT nelle fasi iniziali sono mediamente positive, ma molti utenti segnalano un grosso limite: il motore di ricerca include nei risultati soltanto i contenuti prodotti da agenzie, media company e testate con cui OpenAI ha chiuso accordi, con una limitata selezione delle fonti e l’esclusione di contenuti indipendenti o considerati “scomodi”. In realtà, l’azienda fa sapere che “qualsiasi sito web o editore può scegliere di apparire nella ricerca di ChatGPT”. Per farlo, occorre inviare un’e-mail a [email protected]: resta da vedere se poi la richiesta verrà accolta.
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