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Atto immotivato, difenderemo la legge presso la Consulta.
La Regione Toscana replica così alla notizia arrivata nella serata di ieri, venerdì 27 settembre, dell’impugnazione da parte del Governo della legge toscana (approvata lo scorso luglio) che riordina la materia delle concessioni demaniali marittime. Proprio ieri si è riunito il tavolo regionale del demanio marittimo, nel corso del quale erano state presentate e condivise alcune proposte di modifica al decreto legge per riallineare perfettamente la legge dello Stato alla disciplina regionale.
“Il Governo – spiegano il presidente Eugenio Giani e l’assessore regionale a economia e turismo Leonardo Marras – ha impugnato senza motivo la legge anche dopo le nostre controdeduzioni, ma difenderemo con forza il testo davanti alla Consulta. Un atto totalmente irresponsabile, frutto solo della contrapposizione politica, senza aver minimamente considerato nel merito il valore e il contributo proposti dalla Toscana”. “
Non solo dunque – concludono – sono stati presi in giro i concessionari e tutti coloro che lavorano negli stabilimenti balneari, non solo si sono dovuti arrendere all’evidenza troppo tardi e approvare l’attuale decreto legge che è un atto incompleto, contraddittorio e frettoloso, ma oggi si oppongono anche alle norme che potevano invece suggerire qualche soluzione più appropriata”.
Al tavolo regionale, che si è tenuto ieri pomeriggio, hanno partecipato, oltre all’assessore Marras, associazioni di categoria, balneari e Anci Toscana.
“Nella riunione – spiega Marras –, oltre ad illustrare le proposte di modifica al decreto legge le categorie hanno avanzato ulteriori proposte di modifica che abbiamo raccolto e che invieremo comunque a tutti i deputati e i senatori, un lavoro importante portato avanti da comuni e rappresentanti del mondo economico regionale. La legge regionale salvaguarda la concorrenza ed abbiamo sempre sostenuto che fosse un ottimo spunto anche per il Governo per risolvere la vertenza con l’Unione Europea”.
“Allo stesso tempo – conclude l’assessore – si propone anche come strumento per tutelare la piccola impresa e sostenere gli investimenti per migliorare la qualità dell’offerta turistica e riqualificare l’ambiente e gli spazi pubblici delle città e delle comunità costiere”.
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