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Il corto è il frutto di una piacevole conversazione tra cinema e design, una tendenza all’ibridazione verso cui il Salone del Mobile.Milano rinnova il suo interesse a partire dal confronto con le giovani generazioni, in questo caso gli studenti e gli attori protagonisti Francesco Buttironi e Rossella Cammarano, affiancati dai grandi Luigi Diberti e Ida Marinelli. Dietro alla macchina da presa: la direzione di Stefano Balossi e Paolo Borraccetti, la supervisione artistica di Silvio Soldini, la sceneggiatura di Bruno Oliviero, la fotografia di Luca Bigazzi e il montaggio di Carlotta Cristiani e Giorgio Garini.
“È stato un sogno” sceglie uno scenario FAI, nello specifico una tipica casa di ringhiera meneghina. Molto diffuse nel corso dell’Ottocento e divenute simbolo dell’alloggio operaio durante il boom economico, con la grande immigrazione verso il Nord, le case di ringhiera si confermano tra gli emblemi dello stile residenziale milanese. Una volta massima espressione della dimensione collettiva dell’abitare, tra servizi e cucine condivise, ad oggi gli ultimi baluardi di questo spirito restano gli ingressi degli appartamenti sui ballatoi e il cortile d’affaccio interno.
Salone del Mobile.Milano e gli studenti del laboratorio cinematografico ragionano proprio su questo tema con l’obiettivo di proporre una riflessione di più ampio respiro evidenziando come il vivere la casa di ringhiera nello scenario contemporaneo, all’insegna dell’individualismo, conceda maggiore riservatezza ma trascuri la peculiarità di queste abitazioni: la convivialità. Costruire una comunità e generare aggregazione sociale attraverso le relazioni, è questo il fil rouge del girato che vede il design come cornice narrativa e coprotagonista. In questo contesto, la forza unificatrice del design si intreccia alla storia di un anziano signore che, da tempo chiuso in sé e nel suo appartamento, trascorre la giornata in funzione di un solo momento: la visita di suo nipote. A interrompere la quotidianità schiacciante della vita domestica, è proprio il nipote grazie a cui l’uomo riscopre il piacere della socialità. Così attraverso arredi di Amini, Arper, Artemide, Colos, Desalto, Flos, Kartell, Lago, Lema, Living Divani, Magis, Molteni&C, Poliform e Secto Design la propensione all’incontro, allo scambio e all’interazione genera un’ambientazione frizzante e raggiunge il cuore della casa di ringhiera: il cortile.
Questo cortometraggio, insieme ad altri due, “Rumore” e “Piccoli passi”, si inscrive in un progetto più ampio diretto da Cristina Marchetti: OffiCine-IED. Nato come iniziativa culturale IED, dal 2022 Società Benefit, OffiCine-IED si impegna nella promozione e formazione di giovani talenti nell’ambito delle arti audio-visive. In sintonia con questi valori anche il Direttore Generale del Salone, Marco Sabetta, intervenuto durante l’anteprima, e la Presidente del Salone Maria Porro che commenta: “Per me, che ho scelto di studiare scenografia perché mi sembrava un’arte totale in grado di mettere insieme letteratura, architettura, una progettualità precisa, assistere alla proiezione di questo cortometraggio e sapere di aver contribuito supportando, grazie al Salone del Mobile.Milano e ad alcuni tra i suoi più importanti espositori, gli studenti che lo hanno realizzato, è stato davvero emozionante. Il nostro intento non è mai solo formativo: quello che il Salone cerca di fare raggiungendo scuole e università è facilitare lo scambio creativo e l’innovazione guidata dalla cultura e aiutare la prossima generazione di professionisti internazionali a emergere e realizzarsi”.
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