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Il mercato delle vendite alberghiere in città affronta un periodo di forti contraddizioni: a fronte di richieste di investitori alto-spendenti, decisi a sviluppare il loro business turistico proprio qui, c’è una difficoltà nel rispondere a determinate esigenze. Ecco perché si assiste anche a strutture di 20-40 camere messe all’asta a prezzi drasticamente ridotti rispetto a dieci anni fa. E le strutture non sono all’altezza della richiesta.
La conseguenza è che «a livello immobiliare, la tendenza sta portandosi verso un ridotto numero di alberghi, ma trasformati in strutture più grandi – dice Stefania Andreetto, titolare Abitare Riccione, agenzia immobiliare in viale Gramsci -. Gli hotel più piccoli, salvo rare eccezioni di qualità elevata, rischiano di essere estromessi dal mercato».
Ma queste strutture troverebbero successo? Da una analisi sui flussi, la breve durata della stagione turistica, di circa 100 giorni, potrebbe non essere sufficiente a coprire i costi e gli investimenti necessari per ristrutturare e mantenere gli hotel competitivi sul mercato. Per alcuni operatori del settore «servirebbero contributi pubblici, garanzie e un credito più accessibile per incentivare l’innovazione e l’attrattività».
Il quadro senza servizi esterni
La città è a un bivio: continuare a gestire l’esistente, o puntare su un cambiamento radicale, offrendo nuove opportunità legate al benessere, allo shopping, e al divertimento. «Le strutture che ci sono, sono in buono stato – continua Andreetto – niente a che vedere con quelle che si mostrano fatiscenti e periferiche, con gestioni saltuarie. Ora gli acquirenti cercano strutture con tante camere, tipo 200, al fine di ridurre il numero di camere, per realizzare suite superior di qualità: di queste richieste ne abbiamo tante. Di alberghi in vendita sul territorio ce ne sono, ma non hanno le caratteristiche che l’investitore cerca, oppure si tratta di progetti molto simili a quelli già esistenti. A noi piacerebbe poter esaudire ogni richiesta per chi viene». Così conclude la professionista, sottendendo che l’offerta, senza un supporto di servizi esterni, è un bel quadro, ma senza una cornice adatta. Attualmente sono circa una quarantina gli hotel in vendita, almeno tre sono finiti all’asta, tra cui l’hotel Flamengo, affacciato su viale D’Annunzio. L’albergo ha regolarmente tenuto aperto durante tutta la stagione e ora si avvicina il momento dell’asta per cercare un acquirente. L’appuntamento è fissato per il 29 ottobre. La base d’asta è stabilita in 2 milioni e 88mila euro, mentre l’offerta minima consentita arriva a 1 milione e 566mila euro.
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