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Isolamento acustico della parete confinante: tecniche e materiali #adessonews

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L’isolamento acustico della parete confinante garantisce il comfort acustico degli spazi abitativi. Scopri quali tecniche e materiali utilizzare

Il comfort acustico degli spazi abitativi è uno tra i requisiti più importanti da garantire ai fruitori degli ambienti che, come progettisti, ci troviamo a pensare, studiare e realizzare.

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Il comfort abitativo, garantito da uno specifico valore di abbattimento acustico, è determinato non solo dall’isolamento acustico di solai e dall’isolamento acustico dei soffitti, ma anche da quello delle pareti confinanti. Vediamo allora quali tecniche e materiali utilizzare e quali indici di prestazione tenere in considerazione per una progettazione che rispetti la normativa vigente in materia.

Per agevolarti nella progettazione e nell’implementazione delle migliori scelte tecnologiche nel settore dell’isolamento acustico, ti suggeriamo l’utilizzo di un software per l’isolamento acustico e la verifica dei requisiti acustici passivi avanzato con cui potrai progettare e verificare le prestazioni acustiche degli edifici.

Quanto è importante conoscere i tipi di rumore, prima di insonorizzare una parete?

Prima di procedere alla progettazione ed esecuzione di lavori di insonorizzazione di una parete confinante è fondamentale studiare e conoscere i tipi di rumori che generano inquinamento acustico negli ambienti, perché non tutti i rumori sono uguali e non tutti i suoni si propagano alla stessa maniera.

Distinguiamo infatti:

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  • rumori aerei: fanno parte di questa categoria voci e musica, ovvero rumori che si propagano per aria, sotto forma di onde sonore senza che vi sia necessariamente un vero e proprio contatto tra la sorgente del rumore e la parete;
  • rumori d’urto o impattivi: fanno parte di questa categoria i rumori causati da cadute di oggetti, urti e altri rumori da impatto. Questi suoni si trasmettono mediante vibrazioni e percussioni propagate attraverso una struttura solida e conservano una certa forza meccanica.

In relazione alla tipologia di rumore che determina inquinamento acustico e quindi diminuisce il comfort acustico degli ambienti, si prediligerà un intervento di insonorizzazione piuttosto che un altro. Nel caso di rumori aerei, ad esempio, sarà necessario creare uno schermo che ne blocchi la propagazione e ne limiti l’intensità, se invece ci troviamo in presenza di rumori da impatto non basterà interporre pannelli fonoassorbenti o fonoisolanti perché la forza meccanica che li contraddistingue sarà in grado di bypassare questo strato.

Tipi di rumore

Tipi di rumore Tipi di rumore

Quali tecniche utilizzare per insonorizzare una parete?

Una volta, quindi, analizzata la situazione specifica e determinato che tipologia di rumore incide sull’inquinamento acustico e come questo rumore si propaga, siamo pronti a chiederci: come agiamo per eliminare il problema? Quali tecniche utilizzare?

Dopo aver capito se la necessità di insonorizzazione è relativa ad una sola parete o a tutta la stanza e dopo aver valutato lo spazio a disposizione, le tecniche tra cui scegliere quella che più fa al caso specifico non sono poche, tra queste ricordiamo:

  • posa in opera di pannelli fonoisolanti o fonoassorbenti: questa soluzione è tra le più rapide ed efficienti e prevede l’applicazione di pannelli per pareti interne a vista. La posa di questi pannelli va realizzata tramite una specifica colla o con degli adesivi appositamente indicati per la tipologia di pannello;
  • utilizzo di pannelli fonoisolanti o fonoassorbenti di design: questa è una un’alternativa comoda, rapida ed efficace all’utilizzo di semplici pannelli isolanti che, al contrario di questi, andrebbero poi rifiniti con passaggi successivi. Si tratta di pannelli che uniscono le caratteristiche tecniche di insonorizzazione all’estetica, ne esistono in differenti versioni: tessuto, legno, sughero, etc;
  • realizzazione di un doppio tramezzo: quando i rilievi ne evidenziano la necessità, oltre che la possibilità di realizzazione in termini di spazi, è possibile proporre come alternativa tecnica la realizzazione di una seconda parete con materiale insonorizzante. In questo caso va tenuto conto però che l’intervento avrà un’entità maggiore sia in termini di spazio che di tempi e costi di realizzazione;
  • isolamento di porte e finestre: questo intervento prevede l’utilizzo di guaine adesive o paraspifferi;
  • insonorizzazione con l’arredamento: un’alternativa rapida ed economica ci viene fornita dall’architettura di interni, disponendo infatti l’arredamento in punti strategici e creando quindi spessore dove necessario, è possibile evitare o ridurre la propagazione dei rumori.

Quando la tecnica che scegliamo di utilizzare prevede la posa in opera di un pannello fonoassorbente o fonoisolante ricordiamoci che esistono in commercio pannelli di spessori diversi, maggiore è lo spessore maggiore sarà, a parità di materiale, il suo grado di isolamento ma anche l’ingombro e quindi lo spazio che occuperà.

Le fasi successive alla scelta del pannello saranno:

  • posizionamento ad arte dei pannelli, per il quale è possibile utilizzare dei telai in acciaio zincato;
  • sigillatura;
  • stuccatura;
  • copertura dei punti di giunzione;
  • rasatura di livello e pittura.

Ovviamente molti di questi punti non sono da considerare quando scegliamo di utilizzare dei pannelli di design a faccia vista.

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Quali sono i materiali per insonorizzare una parete?

Prima di tutto è necessario specificare che le tipologie di pannello utilizzabile sono due e la scelta ricade su uno o sull’altro in base al caso specifico. Come avrai notato già nel paragrafo precedente in cui abbiamo accennato a entrambi, si parla di pannelli:

  • fonoisolanti: isolano dai rumori esterni, proteggendo l’ambiente interno dai rumori provenienti dagli ambienti adiacenti;
  • fonoassorbenti: assorbono il suono e garantiscono un’elevata qualità acustica e sonora internamente all’ambiente.

Fatta questa prima distinzione, il mercato offre pannelli realizzati in molteplici materiali, tra cui:

  • lana di vetro: materiale che nasce dall’unione tra vetro e sabbia silicea. Questo materiale viene adoperato per l’insonorizzazione acustica e l’isolamento termico degli ambienti. Le sue performance dipendono dalla struttura porosa ed elastica, si dimostra efficiente contro i rumori sia aerei che di impatto. È inoltre un materiale ignifugo;
  • lana di roccia: materiale fonoassorbente in grado di impedire alle onde sonore di propagarsi negli ambienti grazie all’assorbimento dell’energia cinetica delle onde sonore, soprattutto quelle causate dai rumori d’urto. Le sue caratteristiche lo rendono adatto sia per l’isolamento acustico che termico;
  • sughero: materiale fonoisolante del tutto naturale, riciclabile e biodegradabile. La sua principale caratteristica è la struttura a celle che permette di assorbire le onde sonore impedendone la propagazione negli ambienti. È idoneo per l’isolamento sia acustico che termico ed è prodotto in pannelli anche molto sottili, di circa 3 millimetri;
  • piombo: i pannelli in piombo sono i più cari ma anche tra i più efficaci essendo fonoimpedenti.

Esistono poi i pannelli in fibra di legno, i pannelli in poliuretano espanso e in polistirene.

Quali sono gli indici di prestazione di questi materiali?

Considerato che, come abbiamo visto, i materiali offerti dal mercato sono parecchi, per scegliere quale sia quello più adatto a una parete insonorizzata si devono tenere in considerazione tre indici:

  • aw, l’indice di assorbimento acustico: si riferisce alla trasmissione dell’energia acustica nell’abitazione. Può assumere un valore compreso tra 0 e 1, più è vicino ad 1 maggiore è il potere fonoassorbente del materiale;
  • Rw, l’indice del potere fonoisolante: espresso in decibel (dB) riguarda i rumori aerei, più è alto, maggiore è l’isolamento del materiale;
  • λLw, l’indice di attenuazione del livello dei rumori di calpestio: espresso in decibel (dB) e riguarda i rumori da impatto, calpestio e urto. Anche in questo caso maggiore è il suo valore migliori sono le prestazioni isolanti del materiale.

Quale norme regolamentano l’inquinamento acustico?

Per la coibentazione acustica la normativa a cui fare riferimento è il D.P.C.M. 5/12/97 (legge quadro 447/95) “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.”

Tale norma fissa i requisiti acustici passivi degli edifici con lo scopo di diminuire l’esposizione al rumore eccessivo, con particolare riferimento alla qualità dell’edificio nella sua totalità e non nelle sue singole parti.

Più nello specifico il D.P.C.M. stabilisce i parametri prestazionali che devono possedere gli edifici, per quanto riguarda l’isolamento acustico da diversi tipi di rumori:

  1. aerei o da calpestio tra differenti unità abitative;
  2. provenienti dall’esterno;
  3. di impianti a funzionamento continuo e discontinuo.

Agli indici elencati nel paragrafo precedente la normativa aggiunge:

  • D2m,nt,w: isolamento acustico normalizzato di facciata espresso in dB (per i rumori aerei prevenienti dall’esterno);
  • L’n,w: indice normalizzato del livello di rumore da calpestio fra ambienti di un solaio finito;
  • LASmax: livello massimo prodotto da impianti tecnologici a servizio discontinuo (bagni, scarichi idraulici, ascensori, ecc.);
  • LAeq: livello equivalente di rumore prodotto da impianti tecnologici ad uso continuo (condizionatori, riscaldamento, ecc.).

Questi indici insieme a Rw (indice del potere fonoisolante), determinano lo standard dei requisiti acustici passivi, la classificazione degli edifici e i limiti previsti per ciascuna categoria secondo la seguente tabella:

Classificazione degli ambienti abitativi e valori limite

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Classificazione degli ambienti abitativi e valori limite Classificazione degli ambienti abitativi e valori limite

Secondo la normativa, dunque, Rw è fissato a 50 dB per tutti gli edifici, ad eccezione degli ospedali (ed assimilati), il cui valore di riferimento è fissato a 55 dB.

A livello europeo invece l’isolamento acustico delle costruzioni residenziali è regolamentato dalla UNI11367, norma che prevede quattro classi di valutazione dell’isolamento acustico degli immobili ad uso abitativo, dove la classe 1 identifica il livello più alto e “silenzioso” e la classe 4 quello più “rumoroso”.

Per essere certo che ogni tuo progetto rispetti le normative vigenti anche dal punto di vista dell’isolamento acustico, il mio consiglio è di farti guidare da una soluzione specifica e professionale per la verifica dei requisiti acustici passivi. Approfitta ora di una prova gratuita di trenta giorni e scopri la possibilità di progettare, verificare e classificare acusticamente i tuoi progetti secondo la UNI 11367.

 

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