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La caldaia a condensazione e la pompa di calore sono due sistemi di riscaldamento con significative differenze nel loro funzionamento e nelle loro caratteristiche
La pompa di calore e la caldaia a condensazione sono due differenti tipologie di generatori per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria.
La caldaia a condensazione utilizza, generalmente, un combustibile fossile come il gas metano, le tipologie di pompe di calore più comuni in commercio lavorano con l’energia elettrica.
É proprio quest’ultima tipologia di macchina la scelta più indicata per i tecnici che devono realizzare nuove costruzioni o che hanno come obiettivo l’efficienza energetica dell’edificio. Difatti, l’energia elettrica di cui queste macchine hanno bisogno può essere integralmente prodotta con fonti rinnovabili, come ad esempio i moduli fotovoltaici.
Per valutare l’impatto sulla classe energetica dovuto alla scelta del sistema di generazione potrebbe tornarti utile un software termotecnico con progettazione 3D, che integra la possibilità di verificare il rispetto dei requisiti minimi previsti dalla normativa, effettuare diagnosi energetiche, generare analisi economiche e confrontare diversi scenari di intervento per individuare la soluzione ideale per il tuo progetto.
Caldaia a condensazione o pompa di calore: la differenza tra questi sistemi
Per quanto siano entrambi generatori di calore, caldaia a condensazione e pompa di calore elettrica differiscono nel loro principio di funzionamento e nella fonte energetica utilizzata.
La caldaia a condensazione opera bruciando gas metano o altri combustibili fossili per produrre calore, che viene utilizzato per riscaldare l’acqua nei radiatori o nei sistemi di riscaldamento a pavimento. A differenza di una caldaia standard, la caldaia a condensazione è in grado di offrire efficienze più elevate andando a recuperare il calore dai fumi di scarico.
In contrasto, la pompa di calore, alimentata elettricamente, utilizza il calore dell’aria esterna o dell’acqua di falda per riscaldare gli ambienti interni. Questo sistema può generare fino a 5 kWh di energia termica per ogni kWh di energia elettrica consumata, risultando estremamente efficiente. Inoltre, è un sistema versatile poiché può invertire il ciclo per raffrescare gli ambienti nei mesi caldi. Tuttavia, la sua efficienza può variare a seconda delle temperature esterne.
La scelta tra questi due sistemi dipende spesso dalle infrastrutture disponibili, come la rete elettrica o quella del gas.
Infine, l’impatto ambientale rappresenta una differenza significativa: mentre la caldaia emette gas serra, la pompa di calore elettrica non utilizza direttamente combustibili fossili e non produce emissioni di gas da combustione, soprattutto se alimentata da fonti rinnovabili come il fotovoltaico, riducendo notevolmente le emissioni di inquinanti.
Caldaia a condensazione vs pompa di calore: pro e contro
Partiamo con la premessa che nel caso di nuove costruzioni la scelta, nella maggioranza dei casi, ricade su una pompa di calore o un sistema ibrido, ovvero un pompa di calore combinata con una caldaia.
Nel caso di ristrutturazioni o riqualificazioni, invece, la scelta non è così ovvia e molto dipende da fattori quali il sistema già installato nell’abitazione, il confort dell’utente finale, abitudini, costi, etc..
Considerando che in Italia gran parte degli edifici montano caldaie tradizionali, una caldaia a condensazione garantisce:
- un più elevato rendimento energetico;
- riduzione delle emissioni inquinanti;
- nessun adattamento dell’impianto o spazio aggiuntivo;
- abitudini invariate per l’utente finale.
Fermo restando che i principali vantaggi dell’uso di una pompa di calore per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria sono legati all’impiego di fonti di energia rinnovabili e per quanto la macchina garantisca comunque:
- notevole risparmio sulle bollette;
- costi bassi di manutenzione;
- basso impatto ambientale;
l’installazione di queste macchine comporta una serie di complicazioni:
- l’esecuzione di lavori in casa;
- spazio aggiuntivo;
- imparare a utilizzare un prodotto che ha caratteristiche di impiego diverse;
- tempi di messa a regime più lunghi;
- produzione non istantanea di ACS con la necessità di prevedere anche sistemi di accumulo.
Primo tra tutti, spicca il problema legato ai costi di installazione, che almeno in parte possono essere ammortizzati usufruendo degli incentivi fiscali.
Caldaia a condensazione vs pompa di calore: agevolazioni fiscali
Le agevolazioni fiscali che danno diritto alla detrazione sulla caldaia sono:
- bonus ristrutturazione 2024: dà diritto all’agevolazione se la caldaia è inclusa nei lavori, con una detrazione al 50% su un tetto di spesa massimo pari a 96.000 €. L’agevolazione spetta sia quando l’acquisto è fatto direttamente dal committente dei lavori sia quando ad acquistare i beni è la ditta o il prestatore d’opera che li esegue;
- Superbonus: utilizzare il bonus caldaia per la sostituzione della caldaia è consentito solo se la sostituzione o l’installazione dell’impianto viene fatta insieme a un intervento trainante ottenendo un miglioramento di 2 classi energetiche dell’edificio oggetto di riqualificazione;
- ecobonus: detrazione al 50% o al 65% della spesa per l’acquisto e l’installazione di caldaie a condensazione almeno di classe energetica A. Per beneficiare dell’aliquota più alta di questa detrazione fiscale, è necessario, inoltre, installare anche dei sistemi di termoregolazione evoluti di classe V, VI o VII;
- conto termico 2.0: contributo a fondo perduto fino al 65% per la sostituzione di caldaie on sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza.
Per approfondimenti: Bonus caldaia 2024: a chi spetta, requisiti e scadenze.
Le agevolazioni fiscali sulla pompa di calore previste per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici (legge di bilancio 2024) sono:
- ecobonus al 65% fino al 31 dicembre 2024;
- bonus ristrutturazione (o bonus casa) al 50% fino al 31 dicembre 2024;
- Superbonus per condomini, proprietari di edifici con due a quattro unità immobiliari ed enti del terzo settore: 70% fino alla fine del 2024 e 65% alla fine del 2025;
- conto termico: sia privati che pubbliche amministrazioni possono beneficiare di questo incentivo, con l’unico limite rappresentato dai fondi assegnati, che sono fissi e potrebbero esaurirsi. È importante sottolineare che questo bonus è dedicato agli interventi finalizzati alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili e all’incremento dell’efficienza energetica.
Per approfondimenti: Superbonus e bonus edilizi: la guida pratica.
Quando conviene un impianto ibrido pompa di calore e caldaia a condensazione
In alcune circostanze può essere vantaggioso considerare l’installazione di un impianto ibrido. In questo sistema, entrambe le soluzioni lavorano insieme.
Quando la pompa di calore non riesce a soddisfare completamente il fabbisogno termico o non è conveniente dal punto di vista energetico, entra in funzione la caldaia.
Alcuni dei vantaggi principali di un sistema ibrido caldaia a condensazione e pompa di calore sono:
- gestione ottimizzata dei costi energetici: un sistema ibrido è progettato per regolare le temperature in modo ottimale ed efficiente, sfruttando sia la caldaia a condensazione che la pompa di calore. Questa gestione intelligente delle diverse fonti energetiche permette di utilizzare sempre il generatore più conveniente in base alle condizioni specifiche;
- flessibilità e comfort elevato: un sistema ibrido di riscaldamento offre la possibilità di scegliere la fonte di energia più adatta alle proprie esigenze e alle condizioni esterne;
- continuità di utilizzo: un impianto di riscaldamento ibrido con due generatori di calore indipendenti offre una maggiore affidabilità. Anche in caso di interventi di manutenzione o guasti di uno dei generatori, l’altro rimarrà a funzionare, garantendo la continuità del riscaldamento.
Indirizzo articolo: https://biblus.acca.it/caldaia-a-condensazione-o-pompa-di-calore/
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