Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Aste immobili
bed & breakfast
Immobili
Violazione dati, bastano le scuse per risarcire il danno privacy: ecco in quali casi #adessonews

Effettua una nuova ricerca

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Aste immobili
bed & breakfast
Immobili


Questa volta la Corte di Giustizia si addentra nei meandri interpretativi dell’art. 82 GDPR che concerne il risarcimento del danno e annesse responsabilità, a seguito di una violazione privacy. Così si pronuncia, con la sentenza del 4 ottobre 2024, a valle della causa C-507/23.

In definitiva: basta una “lettera di scuse” per riparare al danno cagionato.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Ma vediamo meglio, andando con ordine e per gradi, fedeli al testo della sentenza in questione.

CGUE e l’interpretazione del GDPR

Partiamo dal fondo. La CGUE è chiara nel dire che l’art. 82 par.1, del GDPR deve essere interpretato nel senso che: “la presentazione di scuse può costituire un risarcimento adeguato di un danno immateriale sul fondamento di tale disposizione, segnatamente qualora sia impossibile ripristinare la situazione anteriore al verificarsi del danno, a condizione che detta forma di risarcimento sia tale da compensare integralmente il danno subito dall’interessato”.

In altri termini, bastano le “scuse” nella misura in cui queste siano commisurate al danno concretamente subito. In caso contrario, e quindi di risarcimento inferiore, una missiva di tale fatta non potrà certo e in automatico, bastare a risarcire il danno subito da violazione privacy.

Sarà dunque il caso di specie a far da padrone.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

La sentenza della CGUE: il caso

La vicenda giudiziaria è avvenuta in Lettonia, laddove un noto giornalista ed esperto del settore automobilistico, è stato imitato senza il suo consenso da un attore, nell’ambito di una campagna pubblicitaria, volta a sensibilizzare i consumatori circa i rischi dell’acquisto di un veicolo usato, diffondendo tale filmato su diversi siti Internet.

Quindi trattamento illegittimo/illecito di dati personali, per difetto di autorizzazione (al trattamento stesso) da parte dell’interessato (il giornalista).

Il noto reporter, dunque, si opponeva tanto alla realizzazione quanto alla diffusione dello spot, ma, malgrado ciò, il filmato rimaneva disponibile online. Di qui la richiesta di risarcimento danni pari a duemila euro per pregiudizio alla sua reputazione, oltre a una lettera di scuse pubbliche, a seguito di un “utilizzo e nella diffusione dei suoi dati personali senza autorizzazione”.

La Corte amministrativa regionale lettone, in appello, se avesse confermato la illiceità del trattamento dei dati personali, avrebbe respinto invece la domanda di risarcimento del danno morale, considerando la violazione non grave, in quanto “il filmato aveva lo scopo di eseguire un compito di interesse pubblico e non di nuocere alla reputazione, all’onore e alla dignità” del giornalista medesimo.

Quest’ultimo non pago, ricorreva quindi per cassazione, al fine di vedersi riconosciuto anche il risarcimento pecuniario del danno immateriale. La suprema corte lettone rimandava la questione alla Corte di Giustizia.

Le questioni pregiudiziali sull’art. 82 del GDPR

Le questioni pregiudiziali che troviamo nella sentenza della CGUE sono tre, e in particolare se l’art. 82, par. 1 del GDPR debba essere interpretato nel senso che:

  1. il trattamento illecito dei dati personali, nella misura in cui viola il GDPR, può costituire di per sé una “interferenza ingiustificata” con il diritto soggettivo di un individuo alla protezione dei propri dati e causargli un danno;
  2. nella impossibilità di ripristinare la situazione quo ante danno, consente di condannare alla “richiesta di scuse” quale unica forma di risarcimento del danno immateriale;
  3. in caso di circostanze indicative della condotta di colui che tratta i dati e della sua motivazione (come, ad esempio, la necessità di eseguire un compito di interesse pubblico, o l’assenza dell’intento di arrecare danno alla persona oppure ancora le difficoltà nella comprensione del contesto normativo), si giustifica la pretesa risarcitoria inferiore.

Sul trattamento illecito dei dati personali

Sulla prima questione il cuore risiede in questo passaggio “la mera violazione del suddetto regolamento non è sufficiente per conferire un diritto al risarcimento”.

Occorre qualcosa di più. La prova del danno effettivamente “subìto” che si raggiunge attraverso il nesso di causa tra il danno lamentato e la violazione presunta.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Si tratta, come noto, di tre condizioni cumulative oltre che necessarie e sufficienti per avere un diritto al risarcimento, ex art. 82 GDPR.

Sul rispetto dei principi di equivalenza ed effettività

Con la sua seconda questione, viene chiesto se “l’articolo 82, paragrafo 1, del RGPD debba essere interpretato nel senso che la presentazione di scuse può costituire un risarcimento adeguato di un danno immateriale sul fondamento di tale disposizione, segnatamente quando sia impossibile ripristinare la situazione anteriore al verificarsi di tale danno”.

A rigore, nulla vieta, secondo un’interpretazione letterale dell’art. 82 dice la CGUE, che “la presentazione di scuse possa costituire un risarcimento unico o aggiuntivo di un danno immateriale, […] purché tale forma di risarcimento rispetti i principi di equivalenza e di effettività”.

Ciò perché è fondamentale l’ottica compensativa in termini complessivi nel senso di integrali del danno morale in concreto subito, in seguito a una violazione della legge in materia di protezione dati.

Un risarcimento inferiore al danno subito

Con la terza e ultima questione pregiudiziale, il giudice del rinvio, in sostanza, chiede se l’art. 82, par. 1 GDPR vieti “a che l’atteggiamento e la motivazione del responsabile del trattamento possano essere presi in considerazione al fine di concedere eventualmente all’interessato un risarcimento inferiore al danno che esso ha concretamente subito”.

La CGUE dopo tutta un’argomentazione sui “fattori aggravanti o attenuanti” peraltro non citati nell’articolo in parola, giunge alla conclusione che il danno per violazione privacy deve essere compensato/risarcito integralmente.

Ma vi è di più. La Corte si spinge anche oltre, affermando come “Sulla base della funzione esclusivamente compensativa, e non punitiva, svolta da tale diritto al risarcimento, la gravità di una violazione siffatta non può incidere sull’importo del risarcimento dei danni concesso ai sensi di tale articolo 82, paragrafo 1, e tale importo non può essere fissato ad un livello che vada oltre la piena compensazione del danno”.

Prospettiva condivisibile e interessante.

Conclusioni

Quindi, la sentenza della CGUE mette a fuoco una volta per tutte che per ottenere il ristoro dei danni subiti ad esempio per un trattamento dati non lecito il danno deve essere stato effettivamente cagionato, occorrendone la prova.

In caso di danno morale, il ristoro può consistere anche in una lettera di scuse pubbliche, purché questa azione riparatoria sia proporzionata all’offesa, tenendo tuttavia a mente che non può essere concesso un risarcimento (di importo) inferiore al valore della lesione, nonostante le buone intenzioni dell’attore/imitatore, come avvenuto nel caso trattato.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Informativa sui diritti di autore

Questa è una parte dell’articolo originale

Vuoi approfondire l’argomento, criticarlo, discutere

come previsto dalla legge sul diritto d’autore art. 70

Sei l’autore dell’articolo e vuoi richiedere la rimozione?

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: “Il riassunto, la citazione (source link) o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui