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Quoziente familiare: meno tasse per chi ha più figli #adessonews

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Il tema della tassazione sulle famiglie è sempre al centro del dibattito fiscale in Italia. Una delle proposte più rilevanti e discusse già dallo scorso anno riguarda il quoziente familiare. Questo meccanismo, largamente utilizzato in altri paesi, permette di considerare il nucleo familiare come un’entità fiscale unica, distribuendo il reddito complessivo tra i membri della famiglia. Ma come funziona esattamente questo sistema? Quali sono i benefici per le famiglie italiane? E soprattutto, è attualmente in vigore in Italia? In questo articolo esploreremo tutto ciò che c’è da sapere sul quoziente familiare, analizzando i potenziali vantaggi fiscali, le modalità di calcolo e le prospettive future.

Cos’è il quoziente familiare?

Il quoziente familiare è un sistema di tassazione che tiene conto del numero dei membri di una famiglia al fine di ridurre il carico fiscale complessivo. Questo modello si basa su un principio di equità fiscale, secondo il quale le famiglie più numerose hanno maggiori spese e dovrebbero quindi beneficiare di un’aliquota d’imposta più bassa rispetto a quelle senza figli o con meno persone a carico.

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Il quoziente familiare è un indicatore che si ottiene dal risultato della divisione del reddito complessivo del nucleo familiare per il numero dei suoi componenti. Prende in considerazione soltanto il reddito complessivo della famigli e non anche della composizione del suo patrimonio, come accade nell’ISEE. Questo significa che, a parità di reddito complessivo, una famiglia numerosa pagherà meno tasse rispetto a una coppia senza figli.

Ad ogni componente verrebbe assegnato un coefficiente o una quota numerica per calcolare il quoziente familiare. Il reddito per il quoziente viene determinato in funzione:

  • Del numero di componenti del nucleo familiare;
  • Delle caratteristiche dei componenti del nucleo familiare.

Questo sistema di tassazione, si dice per parti: infatti, il reddito familiare è tassato per quote. Questo sistema avvantaggerebbe le famiglie con figli diventando cosi un incentivo alla natalità

Il modello francese

Uno dei paesi che applica con successo il sistema del quoziente familiare è la Francia. Qui il reddito complessivo della famiglia viene suddiviso per un “coefficiente familiare“, calcolato in base al numero di adulti e bambini nel nucleo familiare. Il risultato è che le famiglie più numerose hanno un reddito imponibile inferiore e, di conseguenza, pagano meno tasse.

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Tabella esplicativa del coefficiente familiare in Francia:

Tipo di famiglia Coefficiente familiare
Coppia senza figli 2
Coppia con 1 figlio 2,5
Coppia con 2 figli 3
Coppia con 3 figli 4
Coppia con 4 figli 5

Il quoziente familiare in Italia

Attualmente, in Italia, il quoziente familiare non è adottato come modello fiscale ufficiale. Tuttavia, esistono altre forme di agevolazioni fiscali che tengono conto della composizione familiare, come le detrazioni per carichi di famiglia e l’assegno unico universale per i figli a carico. Queste misure mirano a ridurre l’impatto fiscale sulle famiglie numerose, ma non equivalgono al quoziente familiare vero e proprio, in quanto non distribuiscono il reddito imponibile tra i membri della famiglia.

Negli ultimi anni, il dibattito sull’introduzione del quoziente familiare in Italia è stato piuttosto acceso. Alcune forze politiche hanno proposto di adottare un sistema simile a quello francese, con l’obiettivo di ridurre il peso fiscale sulle famiglie e incentivare la natalità. Tuttavia, l’implementazione di un sistema così complesso richiede una profonda riforma fiscale e il consenso politico. Per la prima volta si è parlato di applicazione del quoziente familiare per il superbonus.

Come si calcola il quoziente familiare?

Il calcolo del quoziente familiare si basa su una formula piuttosto semplice: si prende il reddito complessivo della famiglia e lo si divide per il numero diquote familiari“. Le quote familiari variano a seconda del numero di membri della famiglia e della loro posizione (adulti o figli). Una volta ottenuto il reddito pro capite, si applicano le aliquote fiscali previste, e il risultato finale è l’imposta da pagare.

I coefficienti assegnati ad ogni membro del nucleo familiare sono:

  • 1 per single e per le vedove/i con almeno un figlio a carico;
  • 2 per coppia sposata o convivente;
  • 0,5 per primo e secondo figlio;
  • 1 per ogni figlio dopo il secondo.
  • 0,5 per i genitori soli con almeno un figlio a carico;
  • 4 in presenza di terzo figlio (e oltre) o di figli disabili a carico.
Tipo di famiglia Coefficiente familiare
Per single e per le vedove/i con almeno un figlio a carico 1
Coppia sposata o convivente 2
Per primo e secondo figlio 0,5
Per ogni figlio dopo il secondo 1
Per i genitori soli con almeno un figlio a carico 0,5
Presenza di terzo figlio (e oltre) o di figli disabili a carico 4

Calcolo del quoziente familiare

Il calcolo avviene in vari step:

  1. Si parte dal reddito complessivo familiare;
  2. Si divide per il numero di parti (quoziente);
  3. Reddito familiare diviso quoziente familiare ci fa ottenere il reddito a base di calcolo della tassazione;
  4. A questo punto, vengono applicate le aliquote (Irpef) sul reddito di fatto medio della famiglia. E si moltiplicano per il numero di componenti della famiglia.

I coefficienti assegnati ad ogni membro del nucleo familiare sono:

  • 1 per single e per le vedove/i con almeno un figlio a carico;
  • 2 per coppia sposata o convivente;
  • 0,5 per primo e secondo figlio;
  • 1 per ogni figlio dopo il secondo;
  • 0,5 per i genitori soli con almeno un figlio a carico.

Dal terzo figlio in poi o con figli disabili a carico il quoziente cambia e si alza fino ad un massimo di 4.

Esempio

Una donna o un uomo single avranno quoziente 1; single con figlio a carico 1,5; una coppia sposata con un figlio 2,5; con 2 figli, quoziente 3 e via così

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Una famiglia composta da due genitori e due figli con un reddito complessivo di 60.000 euro avrebbe un quoziente familiare di 60.000 / (2 + 0,5 + 0,5) = 30.000 euro.

Su questa base imponibile si dovrebbe applicare poi l’aliquota Irpef che moltiplicata per il numero dei componenti.

Ricapitolando, per calcolare il quoziente familiare occorre:

  1. Determinare le quote che spettano a ciascun contribuente (ogni tipologia di contribuente e le persone a suo carico);
  2. Dividere il reddito in “quote” assegnate a genitori e figli;
  3. Calcolare poi l’imposta effettiva dovuta sul quoziente familiare ottenuto da queste quote;
  4. Moltiplicare l’imposta dovuta per ogni quota e per il numero delle quote stesse.

Vantaggi

Il vantaggio maggiore arriva alle famiglie con molti figli: l’imposta dovrebbe decrescere all’aumentare dei componenti. Questo perché le aliquote progressive vengono applicate sul reddito medio pro-capite (per definizione inferiore) e non sul reddito di ogni componente familiare. 

Prevedendo una no-tax area e una riduzione delle aliquote applicabili agli scaglioni più bassi potrebbe diventare una scelta strategica ed equa per il futuro. 

Svantaggi 

Tuttavia, una prima pecca in questo sistema risulta dal calcolo delle quote che prende in considerazione l’ISEE. L’ISEE, di per sé stesso, dovrebbe essere uno strumento di assistenza sociale, slegato dai componenti familiari o da politiche sociali indirizzate alle famiglie.

Detto in altre parole, la famiglia deve essere sostenuta, a prescindere e non in base al reddito, con degli incentivi appositi. Allo stesso tempo, agevolazioni basate sull’ISEE dovrebbero essere garantite anche a chi non ha una famiglia numerosa. Inoltre, a parità di reddito, penalizza le famiglie monoreddito e quelle con pochi figli a carico.

L’introduzione del quoziente familiare potrebbe di fatto anche svantaggiare le famiglie con i redditi più bassi. Il risparmio effettivo potrebbe essere maggiore per chi ha redditi più alti e più basso per chi ha invece redditi più bassi. Inoltre, c’è anche da chiedersi cosa ne sarà delle detrazioni fiscali che consentono di abbattere l’imposta.

Conclusioni

In conclusione, il quoziente familiare rappresenta un sistema di tassazione interessante, che potrebbe apportare benefici significativi alle famiglie italiane, soprattutto quelle numerose. Tuttavia, l’attuazione di questo sistema richiederebbe un cambiamento sostanziale nell’attuale sistema fiscale italiano. Le famiglie che desiderano comprendere meglio come ottimizzare la propria situazione fiscale possono comunque fare affidamento sulle agevolazioni già esistenti, come le detrazioni per carichi di famiglia e l’assegno unico.

Domande frequenti

Chi beneficerebbe maggiormente del quoziente familiare?

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Le famiglie numerose con più figli o persone a carico sarebbero le principali beneficiarie di un sistema di quoziente familiare, in quanto vedrebbero ridotto il loro carico fiscale grazie alla distribuzione del reddito imponibile.



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