Obesità: cosa accade in Usa grazie ai farmaci per perdere peso #adessonews

La rivoluzione innescata dai farmaci anti-obesità sta producendo i primi effetti. E a dircelo sono i dati che arrivano da uno dei Paesi più colpiti da questa malattia cronica: gli Stati Uniti. A suggerirlo è il ‘Financial Times’, che traccia un interessante parallelismo con il 1963, analizzando gli ultimi dati che arrivano dall’US National Health and Nutrition Examination Survey.

Nel 1963 il presidente John F. Kennedy fu assassinato, Martin Luther King pronunciò il suo “I have a dream” e i Beatles pubblicarono il loro album del debutto. Nonostante questi enormi eventi politici e culturali, questo è stato un anno ancora più importante per la salute pubblica: il 1963 è stato infatti l’anno in cui le vendite di sigarette hanno raggiunto il picco negli Stati Uniti, iniziando a scendere.

Ebbene, tra una generazione potremmo guardare indietro al 2020 in modo simile. Sì, c’è stata la pandemia da Covid-19, ma questo potrebbe anche essere stato l’anno in cui i livelli di obesità hanno interrotto la loro inesorabile ascesa e hanno iniziato a scendere. In tutto il mondo l’obesità è in crescita da decenni, con un trend accelerato negli ultimi anni. Ma alcuni dati appena pubblicati rivelano che il tasso di obesità degli adulti negli Stati Uniti è diminuito di circa due punti percentuali tra il 2020 e il 2023.

Sappiamo da diversi anni, grazie agli studi clinici, che Ozempic*, Wegovy* e la nuova generazione di farmaci per il diabete e l’obesità producono importanti e durature riduzioni del peso. Ora, con la crescita dell’impiego di massa di questi prodotti (un adulto statunitense su otto ha utilizzato i farmaci, con il 6% di utenti attuali), i risultati potrebbero essere divenuti visibili a livello di popolazione. Una popolazione, quella americana, particolarmente colpita dal problema.

Effetto dei farmaci?

Sebbene non possiamo essere del tutto certi che la nuova generazione di farmaci sia alla base di questa inversione di tendenza, stando al Finacial Times ciò è altamente probabile. Innanzitutto, il calo è più ripido tra i laureati, il gruppo con maggiori probabilità di utilizzarli. Oltretutto l’US National Health and Nutrition Examination Survey, che ha segnalato il calo senza precedenti dei livelli di obesità, utilizza misurazioni di peso e altezza effettuate da medici legali, non valori auto-riferiti dai pazienti. Ciò rende il report molto più affidabile rispetto ad altre indagini. Insomma, il girovita degli americani sembra davvero iniziare a ridursi.

La ricetta

Ciò che rende tutto questo ancora più notevole è il contrasto nei meccanismi alla base del calo del fumo e dell’obesità. Il primo è stato raggiunto attraverso decenni di campagne, avvisi di salute pubblica, incentivi fiscali e divieti. Con l‘obesità, una singola innovazione farmaceutica ha ottenuto ciò che con quegli stessi metodi per anni non si era riuscito a fare.

Un risultato sorprendente: l’aumento di peso era diventato un’epidemia, molto più difficile da combattere rispetto a quasi qualsiasi altro problema di salute pubblica nella storia negli Usa. L’obesità, insomma, è stata un nemico formidabile. Ma potrebbe essere finita all’angolo.

L’inizio di un trend?

Questi nuovi farmaci fanno sì che non serva una forza di volontà sovrumana per perdere peso, fanno sentire più pieni, riducendo l’appetito e alleviando il desiderio di cibo. Certo, una volta che la terapia si interrompe l’effetto finisce. Ma questo potrebbe essere un altro caso in cui “gli Stati Uniti guidano, e gli altri seguiranno”. In Danimarca, patria di Novo Nordisk che ha prodotto il primo medicinale di questo tipo, il 3% degli adulti utilizzava i nuovi farmaci a fine del 2023. Risultato? L’aumento del tasso di obesità ha rallentato nello stesso anno, e si è ridotto in diverse fasce d’età.

Il fatto che gli Stati Uniti siano in cima al calo è una bella svolta. La cultura consumistica di Oltreoceano ha fatto aumentare il tasso di obesità più rapidamente e più ampiamente che in quasi ogni altro posto. Quando la soluzione era la moderazione, l’America era svantaggiata. Ma quando la distribuzione di grandi quantità di prodotti farmaceutici è finita al centro del gioco, le cose sono cambiate. Tanto che questi farmaci oggi sono disponibili più in Usa che in qualsiasi altro posto.

L’effetto ‘a cascata’ sulla salute

In America, e altrove, i dividendi per i produttori di questi medicinali saranno enormi. Ma c’è di più: se la curva dell’obesità scende, i tassi di malattie cardiometaboliche e decessi dovrebbero seguire a ruota. Ancora più promettente, un numero crescente di sperimentazioni ha scoperto che il meccanismo di soppressione della dipendenza da cibo di questi farmaci può ridurre i tassi di abuso di alcol e persino prevenire overdose da oppioidi.

E se qualcuno tende a considerare l’assunzione dei farmaci per perdere peso come una sorta di trucco, non come una soluzione virtuosa, il fatto è che questa strategia funziona. Insomma, quando guarderemo indietro ai grafici sull’andamento dei tassi di obesità, potremmo trovare a dover indicare questi anni come quelli della svolta. Almeno negli Stati Uniti.