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Frutti di un impianto elettrico: altezza di installazione, tipologie e sostituzione. Ecco tutto quello che devi sapere per essere sempre a norma

Un impianto elettrico è un insieme di dispositivi e componenti utilizzati per distribuire l’energia elettrica a una determinata utenza. I “frutti” di un impianto elettrico rappresentano un componente essenziale e visibile di ogni sistema di distribuzione dell’energia elettrica in ambienti residenziali, commerciali e industriali. Questi dispositivi, come prese, interruttori e pulsanti, permettono all’utente finale di interagire in modo sicuro ed efficace con l’impianto, controllando il flusso di energia o utilizzandolo per alimentare apparecchiature. Sebbene spesso trascurati rispetto a elementi più complessi come quadri elettrici o linee di distribuzione, i frutti svolgono un ruolo fondamentale in termini di funzionalità, estetica e soprattutto sicurezza.

Frutti impianto elettrico: cosa sono

I frutti di un impianto elettrico sono dispositivi di terminazione o controllo che permettono di interagire con l’impianto. Essi rappresentano l’interfaccia fisica tra il sistema elettrico e l’utente finale e possono includere prese elettriche, interruttori, pulsanti, dimmer e altri accessori. Il termine “frutti” deriva dal fatto che questi componenti sono installati all’interno di scatole da incasso a muro o su canaline, con la parte visibile all’esterno che permette di “fruire” dell’elettricità.

A quale altezza vanno installati i frutti di un impianto elettrico?

L’altezza a cui vanno installati i frutti di un impianto elettrico, come prese e interruttori, segue standard ergonomici e normativi per garantire comodità d’uso e sicurezza. Le principali altezze consigliate sono le seguenti:

• interruttori della luce: vengono installati a un’altezza compresa tra 110 e 120 cm dal pavimento, per essere facilmente raggiungibili da una persona in piedi. Questa altezza è comoda per la maggior parte delle persone e garantisce un uso agevole senza dover piegarsi o allungarsi;
• prese elettriche: di solito vengono montate tra 30 e 40 cm dal pavimento. Questa posizione è ideale per alimentare elettrodomestici, lampade o altri dispositivi che si trovano vicino al suolo. Tuttavia, in ambienti specifici come cucine o bagni, le prese possono essere posizionate più in alto, tra 110 e 130 cm, per adattarsi alle esigenze funzionali e per rispettare le norme di sicurezza, come evitare il contatto con l’acqua;
• prese TV e dati: queste prese seguono l’altezza delle prese elettriche, generalmente 30-40 cm dal pavimento, ma possono variare in base alla posizione dei dispositivi collegati. Se, ad esempio, il televisore è fissato a parete, la presa può essere installata più in alto, a circa 100-150 cm dal pavimento;
• altezze speciali: in ambienti pubblici o in case progettate per persone con disabilità, l’altezza di interruttori e prese può essere ridotta (circa 90 cm per gli interruttori e 40-90 cm per le prese) per facilitare l’accesso da sedie a rotelle, rispettando le normative di accessibilità.

L’installazione deve inoltre seguire le normative locali e tenere conto di eventuali requisiti particolari per la sicurezza, soprattutto in ambienti come bagni, cucine o aree esterne.

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Quante tipologie di frutti per impianto elettrico esistono?

Come abbiamo detto, i frutti di un impianto elettrico comprendono una vasta gamma di dispositivi che consentono all’utente di controllare e utilizzare l’energia elettrica in modo sicuro ed efficiente. Questi componenti sono progettati per svolgere funzioni specifiche, come accendere e spegnere dispositivi, gestire la luminosità o alimentare apparecchiature elettriche. Esaminiamo nel dettaglio le principali tipologie di frutti e le loro caratteristiche tecniche.

Prese elettriche

Le prese elettriche sono uno dei frutti più comuni e indispensabili in qualsiasi impianto elettrico. Consentono il collegamento dei dispositivi elettrici alla rete di alimentazione, permettendo il passaggio della corrente verso apparecchiature come elettrodomestici, computer, dispositivi elettronici e altro. Esistono diverse tipologie di prese, ciascuna progettata per supportare specifici standard di tensione, corrente e sicurezza:

• prese italiane (tipo L): in Italia le prese di tipo L sono standardizzate e possono essere a 10A o 16A, a seconda della corrente massima supportata. Sono caratterizzate da 3 fori disposti in linea, con il foro centrale destinato al collegamento di terra;
• prese Schuko (tipo F): diffuse a livello europeo, sono dotate di contatti laterali per il collegamento a terra e supportano una corrente nominale fino a 16A. Sono note per la loro robustezza e sicurezza, soprattutto in ambienti industriali;
• prese universali: possono accettare diversi tipi di spine, combinando i vantaggi delle prese italiane e Schuko. Questa flessibilità è utile in contesti internazionali o per utenti con apparecchiature provenienti da paesi diversi;
• prese USB: con l’aumento dell’uso di dispositivi portatili come smartphone e tablet, le prese USB integrate sono sempre più comuni negli impianti moderni. Queste prese permettono la ricarica diretta senza l’utilizzo di adattatori esterni, con uscite a 5V e correnti tipicamente comprese tra 1A e 2.4A.

Interruttori

Gli interruttori sono frutti che permettono di controllare l’accensione e lo spegnimento di un circuito elettrico. A seconda delle necessità, esistono diverse tipologie di interruttori che differiscono per la modalità di interruzione del circuito e l’applicazione:

• interruttori unipolari: interrompono solo uno dei due conduttori, tipicamente la fase. Sono i più comuni in ambienti domestici per la gestione di lampade e piccoli elettrodomestici;
• interruttori bipolari: interrompono sia la fase che il neutro del circuito. Vengono utilizzati in situazioni dove è richiesta una maggiore sicurezza, come per apparecchi con elevato consumo energetico o in ambienti umidi (bagni, cucine, ecc.);
• interruttori a tirante: comunemente usati in bagni o locali di servizio, questi interruttori sono azionati tramite un cordoncino e permettono di gestire l’illuminazione senza toccare direttamente l’interruttore, garantendo sicurezza in ambienti umidi.

Pulsanti

I pulsanti sono dispositivi che chiudono o aprono un circuito solo per la durata dell’azione dell’utente (cioè mentre vengono premuti). Dopo il rilascio, ritornano nella loro posizione originale. Sono utilizzati per il controllo di funzioni temporanee o per comandare circuiti che richiedono una logica di controllo esterna. Possono essere:

• pulsanti di chiamata: utilizzati per campanelli, sistemi di citofonia o allarmi. In questi sistemi, il pulsante chiude temporaneamente il circuito inviando un segnale sonoro o luminoso;
• pulsanti per automatismi: spesso utilizzati in combinazione con relè temporizzati o dimmer, questi pulsanti permettono l’attivazione di funzioni automatiche, come l’accensione di luci per un periodo di tempo predefinito.

Deviatori e invertitori

I deviatori e gli invertitori sono dispositivi che consentono di controllare un punto luce da più postazioni. Sono essenziali per impianti elettrici in cui è necessario accendere o spegnere una luce da più punti, come in corridoi, scale o grandi stanze. Nello specifico:

• deviatori: permettono di accendere e spegnere una luce da due postazioni diverse. Vengono utilizzati in combinazione per creare un circuito “deviato”, in cui la corrente può essere interrotta o attivata da due interruttori collegati allo stesso punto luce;
• invertitori: sono utilizzati in combinazione con i deviatori per estendere il controllo a più di due postazioni. Tipicamente, l’invertitore è installato tra due deviatori e consente di aggiungere punti di comando supplementari.

Dimmer

I dimmer sono dispositivi che consentono di regolare l’intensità luminosa di un punto luce. Agendo sulla tensione applicata alla lampadina, il dimmer permette di variare la luminosità, creando ambientazioni personalizzate o risparmiando energia quando non è richiesta la massima potenza luminosa. Essi possono essere:

• a regolazione manuale: questi dimmer utilizzano un potenziometro rotante o a scorrimento per regolare la tensione e, di conseguenza, la luminosità della lampada;
• elettronici: utilizzano componenti elettronici come triac o mosfet per una regolazione più precisa e sono compatibili con sistemi di automazione domestica. Possono essere controllati da remoto o integrati con comandi digitali, come app o assistenti vocali.

Prese TV e dati

Oltre alle prese elettriche, gli impianti moderni includono spesso prese dedicate per la distribuzione di segnali televisivi, internet o telefonici:

• prese TV/SAT: permettono il collegamento a impianti di antenna terrestre o satellitare. Queste prese possono essere semplici (per un solo segnale) o miste (che combinano segnali TV e SAT);
• prese dati (RJ45): utilizzate per connessioni di rete cablate (Ethernet), sono essenziali per distribuire segnali internet in un’abitazione o in uffici. Spesso installate in ambienti che richiedono connessioni stabili e ad alte prestazioni;
• prese telefoniche (RJ11): utilizzate per il collegamento di linee telefoniche analogiche, sebbene in calo con la diffusione delle comunicazioni digitali.

La sostituzione dei frutti di un impianto elettrico in 4 passi

La sostituzione dei frutti di un impianto elettrico è un’operazione che può essere necessaria per diversi motivi, come la modernizzazione dell’impianto, la riparazione di componenti difettosi o danneggiati, o la semplice esigenza estetica di rinnovare l’aspetto di prese e interruttori. Sebbene non sia un intervento particolarmente complesso, richiede competenze tecniche di base e, soprattutto, attenzione per garantire la sicurezza.

1. verifica della sicurezza

Prima di iniziare qualsiasi intervento su un impianto elettrico, è fondamentale garantire la sicurezza. È essenziale staccare la corrente al quadro elettrico principale, spegnendo l’interruttore generale o, meglio ancora, l’interruttore di circuito relativo all’area dove si deve lavorare. Mai lavorare su circuiti attivi. Successivamente bisogna verificare l’assenza di tensione con un tester o un cercafase.

2. rimozione del vecchio frutto

Per rimuovere un vecchio frutto, il primo passo consiste nel togliere la placca di copertura. Questa è solitamente fissata con viti visibili o con un sistema a scatto. Con un cacciavite, si procede a svitare o sganciare la placca facendo attenzione a non danneggiarla. Una volta rimossa la placca, si possono vedere le viti laterali che fissano il frutto alla scatola da incasso. Queste viti vanno svitate con il cacciavite. A questo punto, i cavi collegati al frutto (fase, neutro e terra) devono essere scollegati. Di solito, i cavi sono collegati tramite morsetti a vite o a molla, e per garantire un corretto ricollegamento in seguito, è utile annotare o fotografare la disposizione dei fili.

3. preparazione e installazione del nuovo frutto

Dopo aver rimosso il vecchio frutto, si passa alla preparazione del nuovo. Prima di tutto, se i fili sono danneggiati o troppo corti, si può utilizzare una pinza spelafili per spelarli nuovamente. Bisogna assicurarsi che i conduttori siano puliti e privi di ossidazione, spelando circa 10-12 mm di isolante. A questo punto, si collegano i cavi al nuovo frutto. È essenziale seguire lo schema corretto: il filo di fase (di solito marrone o nero) e quello neutro (generalmente blu) devono essere collegati ai rispettivi morsetti del frutto, mentre il filo di terra, giallo-verde, deve essere collegato al morsetto di terra. Una volta effettuati i collegamenti, il frutto va inserito nella scatola da incasso e fissato con le viti laterali, assicurandosi che sia ben saldo e allineato. Infine, si rimonta la placca di copertura, controllando che sia fissata correttamente.

4. verifica e riattivazione dell’impianto

Dopo l’installazione del nuovo frutto, è il momento di verificare il corretto funzionamento dell’impianto. Prima di tutto, si riattiva l’alimentazione elettrica al quadro generale. A questo punto, si deve verificare che il frutto funzioni correttamente. Se si tratta di un interruttore, bisogna controllare che accenda e spenga la luce senza problemi. Nel caso di una presa, è possibile utilizzare un tester o un dispositivo elettrico per assicurarsi che eroghi corrente in modo adeguato.

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